Pronto intervento sociale. Il Pnrr prevede fondi per istituirlo

Pronto intervento sociale. A disposizione per i Comuni come Padova con oltre 50 mila abitanti

Pronto intervento sociale. Il Pnrr prevede fondi per istituirlo

Persone che si trovano in mezzo a una strada, vuoi perché oggetto di sfratto, vuoi perché vittime di violenza domestica, vuoi perché allontanate dai connazionali che li ospitavano. Ma si verificano di continuo anche tante altre problematiche improvvise, legate non per forza a povertà materiali, ma anche a ostacoli relazionali, psicologici, sociali e legati alla salute. Non sono poche le emergenze che le reti di solidarietà della Caritas – e più in generale i servizi sociali dei vari Comuni – già affrontano quotidianamente. Che si tratti di un tema particolarmente urgente lo si vede anche nel fatto che il “Pronto intervento sociale” sia addirittura compreso tra i Leps – Livelli essenziali delle prestazioni in ambito sociale – contenuti all’interno del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Sia i Comuni con più di 50 mila abitanti (in questo caso, per la Diocesi, solo Padova) sia gli ambiti territoriali che comprendono più Comuni aggregati possono ottenere dei fondi per istituire servizi di Pronto intervento sociale. Nei documenti del Pnrr viene spiegato come il «servizio si attiva in caso di emergenze e urgenze sociali, circostanze della vita quotidiana dei cittadini che insorgono repentinamente e improvvisamente, producono bisogni non differibili, in forma acuta e grave, che la persona deve affrontare e a cui è necessario dare una risposta immediata e tempestiva in modo qualificato, con un servizio specificatamente dedicato. Il pronto intervento sociale viene assicurato 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno». Concretamente il servizio può essere attivato permanentemente o solo negli orari di chiusura dei servizi sociali, un po’ come la guardia medica notturna.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)