Rivale. Sagra della Madonna del Rosario: «Recuperiamo lo spirito comunitario»

La parrocchia di Rivale è in festa per due fine settimana consecutivi, dal 29 settembre al 1° ottobre, e dal 6 all’8 ottobre.

Rivale. Sagra della Madonna del Rosario: «Recuperiamo lo spirito comunitario»

A riunire la comunità è la sagra della Madonna del Rosario, che vuole richiamare tutti, volontari e partecipanti, al significato più profondo della festa. «È necessario recuperare l’aspetto comunitario della sagra, che ci riunisce intorno a una buona tavola affinché ci ritroviamo come comunità, ma anche intorno alla preghiera e, in particolare, alla devozione alla Madonna del Rosario, nostra patrona – commenta il parroco, don Moreno Bagarella – Tuttavia, è importante riscoprire anche qualche altro cibo, che non sia l’alimento del corpo, come l’arte, le testimonianze di fede e di coraggio intorno a noi». E proprio alla forza, alla fede e all’arte sono dedicati i due venerdì sera. Il 29, la campionessa di handbike di Pianiga Giulia Ruffato, che ha ottenuto il bronzo mondiale e l’argento e l’oro europeo ai campionati di quest’anno, riceve un riconoscimento speciale (la sua storia è stata pubblicata sulla Difesa del 24 settembre); contestualmente si tiene la cena con le associazioni sportive e i lavoratori delle ditte del territorio.  Venerdì 6, prima della cena con i collaboratori pastorali, sarà inaugurata la mostra di pittura dell’artista di Marostica Samantha Tistoni. «La nostra attenzione alla comunità comprende anche l’ecologia: la nostra sagra è quasi completamente plastic-free» aggiunge il parroco. Il momento centrale sarà domenica 8 con la benedizione degli sposi che festeggeranno il loro anniversario di matrimonio, durante la messa delle 10.30, seguito dal pranzo comunitario e dalla processione mariana alle 15.45. «L’augurio che desidero fare a tutti, collaboratori e ospiti, è quello di non dimenticare i valori che ci distinguono come discepoli di Gesù e figli di Maria, in modo da non uniformarci alla mentalità del mondo che ci vuole tutti sani e belli, ma che alla fine lascia tutti a bocca amara» conclude don Moreno Bagarella.

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