San Francesco, la parrocchia. Una piccola comunità che si ripensa e reinventa

Non è una parrocchia come le altre, quella di San Francesco in Padova. Fino all’estate 2020 era ancora retta da frati francescani, ospiti dell’attiguo convento, oggi la gestisce un presbitero diocesano, don Massimo De Franceschi. 

San Francesco, la parrocchia. Una piccola comunità che si ripensa e reinventa

La parrocchia è proprietaria di convento e foresteria – tutti ambienti che necessitano di una ristrutturazione – nonché di due collegi universitari, un ex cinema e altre perle d’arte come la scuola della Carità e l’oratorio di Santa Margherita. Ma è una parrocchia non molto numerosa, poco più di un migliaio di fedeli, una trentina di bambini per il catechismo. «La nostra – racconta il parroco – è però una chiesa molto frequentata, anche da persone di passaggio. La sfida è reinventarci: a maggio, ad esempio, proponiamo messe all’ora di pranzo, molto gradite. Un obiettivo è cercare di conservare la vocazione originaria di tutti i nostri spazi, da sempre a servizio di studenti, poveri e pellegrini: vorremmo che continuassero a esserlo. Una vocazione che oggi si può esprimere con nuovi servizi alla città, anche culturali, o per gli studenti e gli anziani soli, che qui sono molti». Tante sono le idee, ma il pensare a nuove destinazioni d’uso e valorizzazione andrà di pari passo con il recupero di risorse: per ora il bonus facciate ha permesso i primi lavori. Il prossimo obiettivo potrebbe essere il restauro della cappella di San Gregorio, da anni chiusa.

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