Santuari antoniani, percorso on line. Liberaci dal male: cosa vuol dire?

Liberaci dal male: lo si dice nel Padre nostro, è un tema che ritorna spesso, ma alle volte genera incomprensioni. Proprio per fare chiarezza in un ambito così delicato la casa di spiritualità dei Santuari Antoniani di Camposampiero ha deciso di avviare un percorso on line che riprende proprio nel titolo le parole della preghiera. Tre serate, da giovedì 6 maggio (dalle 21 alle 22.30), aperte a tutti, in cui si cercherà di comprendere qualcosa in più sul problema del male. Al di là della curiosità, delle banalizzazioni e delle estremizzazioni.

Santuari antoniani, percorso on line. Liberaci dal male: cosa vuol dire?

«Un percorso non nuovo per la casa di Spiritualità – spiega fra Nicola Zuin, il direttore – Quest’anno vogliamo mettere in dialogo l’esorcista, fra Mario Mingardi con tre figure diverse, una per serata – lo psicologo, il biblista e il teologo – per vedere la questione del male all’interno dell’esperienza umana, dell’esperienza di Gesù e in quella ecclesiale. È un argomento che ritorna spesso nel confessionale e si percepisce la fatica di fare buon discernimento sul male che spesso viene demonizzato. È invece importante avere dei criteri chiari per evitare riduzionismi, sopravvalutazioni o sottovalutazioni del fenomeno».

L’obiettivo quindi è dare strumenti corretti e chiari per porre la “questione del male” nella giusta collocazione. Al primo incontro il dialogo fra l’esorcista e fra Paolo Floretta, psicologo su “Occultismo, magia e via cristiana”; il secondo appuntamento è il 13 maggio, “Gesù esorcista: la liberazione dal male nella narrazione evangelica”, in dialogo con il biblista fra Daniele La Pera e infine si chiude il 20 maggio con “In Maria e per Maria: la liberazione ha inizio da una donna”, con il teologo fra Alessandro Ratti.

«Spesso si sente parlare di demonio – conclude il direttore – come se fosse al centro della rivelazione cristiana, ma il centro è Gesù, è lui che ci libera dal male».

Info: 049-9303003; è prevista una quota di partecipazione e due crediti formativi a serata per gli insegnanti di religione della Diocesi di Padova.

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