Villa Immacolata. Il monte ci interpella

Villa Immacolata. Quella che è stata pensata come la “casa sul monte” offre, in questa Quaresima, numerose occasioni per salire e poi scendere

Villa Immacolata. Il monte ci interpella

A “sfogliare” il sito di Villa Immacolata, si fa presto a cogliere un’occasione – “via” web-radio o in presenza – per crescere nel rapporto con il Signore. Basta essere disponibili A salire alla “casa sul monte”. «Il riferimento – spiega don Federico Giacomin, direttore della casa di spiritualità diocesana – è prima di tutto all’“alto monte” dove Gesù si trasfigura davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni. E poi al fatto che Villa Immacolata è stata pensata come la “casa sul monte”. Andare sul monte ha a che fare, pensando al Vangelo, con il cambiamento. Mi pare che questa casa abbia la vocazione di ricordare di andare sul monte. Su quel monte siamo adombrati dalla presenza del Signore. E da lì possiamo scendere ricchi di questa luce». Dal monte di Villa Immacolata – «ma può essere qualsiasi altro monte» sottolinea don Giacomin – in questa Quaresima possiamo “attingere” a proposte per tutti con tutte le accezioni. A partire, solo per citarne una, da “La Parola a colori”: la lectio divina sui Vangeli delle cinque domeniche di Quaresima, esclusivamente sulla web-radio, con le voci di Marzia Filipetto e don Federico Giacomin, accompagnate dalle illustrazioni di Debora Spolverato (ogni martedì alle 21 e ogni sabato alle 15). Ma non basta avere un monte ogni tanto: «Se non abbiamo un monte giornaliero, settimanale, mensile e annuale verso cui salire – è quel “venite in disparte e riposatevi un po’” che Gesù dice a Pietro, Giacomo e Giovanni – si fa fatica a guardare la vita di ogni giorno. Il monte giornaliero possono essere anche le proprie ginocchia. Colgo questo spunto da Luce, un brano di Renato Zero contenuto nell’album Atto di fede. Dice: “Nella preghiera in fondo scopri chi sei, non vergognarti mai se ti inginocchierai, perché senza l’umiltà la morte non la fermerai”. Abbina la preghiera alle proprie ginocchia». Il monte settimanale su cui salire, per godere della Trasfigurazione di Gesù, è l’eucaristia. «Il monte mensile potrebbe essere un momento, a Villa Immacolata ma anche in altro contesto, in cui apriamo il guscio e vediamo che fuoriesce il dono della luce che ciascuno ha; dono che ci consegniamo a vicenda. Il monte annuale? Penso a un’ esperienza prolungata di silenzio e di preghiera). Le proposte di Villa Immacolata vorrebbero aiutare a trasfigurare il proprio corpo, a cambiare forma, a tirare fuori la propria luce che è increata. È la vita di Cristo...». Torna sul brano Luce, don Federico, perché l’acquerello di Debora Spolverato glielo richiama: «Renato Zero canta: “Luce che illumina gli scettici, noi ci inebriamo di paradisi asfittici, luce che bussa da dentro di noi...”. I tre volti dell’immagine sono illuminati dalla trasfigurazione di Gesù, ma è una luce che bussa da dentro per venire fuori. Che... bussa sul monte, ma chiede di scendere per essere condivisa e trasformarsi in prossimità». Tante le sollecitazioni, in questa Quaresima a Villa Immacolata, per coltivare le proprie salite: quotidiane, settimanali, mensili e annuali. Sapendo che la salita al monte... si compie scendendo.

La lampada della pace fa tappa ad Abano mercoledì 15
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Continua il “viaggio” della lampada della pace: mercoledì 15 marzo sarà nel vicariato di Abano. Alle 19.30, si riuniranno in piazza dei Caduti della Resistenza i fedeli della comunità cristiana cattolica, della Chiesa ortodossa rumena, della comunità islamica e della Chiesa riformata per un momento di preghiera interreligiosa. Il rappresentante di ciascuna fede religiosa prenderà la parola per pregare e chiedere il dono della pace. Dopo il saluto del sindaco, la lampada della pace verrà consegnata al vicariato di Montagnana. La lampada, nell’ambito del progetto “Custodi di pace”, è partita dalla Cattedrale il 23 novembre. Ha fatto tappa a Dolo e a Valdobbiadene; in mezzo c’è stata la marcia interdiocesana per la pace tra Fellette e Bassano.

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