Africa. Solo 4 paesi volano nell'area Schengen, tra le polemiche

Dal primo luglio, i cittadini originari di Algeria, Marocco, Tunisia e Ruanda sono autorizzati a varcare lo spazio Schengen. Tutti gli altri Paesi africani sono invece rimasti esclusi dalla lista redatta dall'Unione Europea

Africa. Solo 4 paesi volano nell'area Schengen, tra le polemiche

Dal primo luglio, i cittadini originari di Algeria, Marocco, Tunisia e Ruanda sono autorizzati a varcare lo spazio Schengen. Tutti gli altri Paesi africani sono invece rimasti esclusi dalla lista redatta dall'Unione Europea, una scelta che ha suscitato critiche a sud del Mediterraneo.

La polemica in realta' e' scoppiata non appena a Bruxelles i delegati degli Stati hanno iniziato a lavorare sulla riapertura dello spazio aereo, chiuso per la pandemia di Covid-19, e a mostrare reticenze nella selezione dei Paesi. A meta' giugno, un rappresentante di Parigi aveva assicurato alla stampa che la lista definitiva avrebbe contenuto almeno una cinquantina di Stati. Quella finale, resa nota il 30 giugno, ne indica appena 14 di cui solo quattro appartenenti all'Africa.

Nel mirino delle critiche, il criterio di selezione, ossia quello epidemiologico: i Paesi devono mostrare un rapporto tra contagiati di Covid-19 e popolazione complessiva uguale o inferiore a quello dei Paesi dell'Ue (pari a 16 malati su 100.000 abitanti). Cifre che hanno portato ad escludere Stati Uniti, Brasile e India, dove la pandemia sta ancora causando danni enormi, mentre in Africa i piu' colpiti sono Sudafrica, Egitto e Gabon. Negli altri Paesi a sud del Sahara pero' il tasso di incidenza resta molto piu' basso dello standard imposto. Paesi come Senegal o Nigeria presentano addirittura un quadro epidemiologico migliore rispetto ad Algeria o Marocco, Paesi che invece potranno tornare a volare in Europa.

Come riporta il settimanale Jeune Afrique, alcuni rappresentanti africani all'Ue hanno sottolineato che il criterio applicato sembra quindi un altro: quello di permettere alle comunita' della diaspora nordafricana di tornare in Europa.

Quanto al Ruanda, alcuni sostengono che il presidente Paul Kagame avrebbe esercitato forti pressioni sulla Francia e su altri Paesi amici. "I nostri governanti - ha detto la biologa congolese Francine Ntoumi - devono farsi valere e fare squadra tra loro". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)