Badanti e lavoratori. La corsa a ostacoli della sanatoria

Mancano poco più di 15 giorni al termine per presentare domanda di regolarizzazione, ma dal Ministero dell'Interno stanno arrivando altre circolari di chiarimento. “Troppo tardi”, commenta Maurizio Bove, responsabile immigrazione di Cisl Milano. E rimane irrisolto il nodo dei richiedenti asilo: per l'associazione Naga, Ministero e questure stanno tentando di scoraggiarli

Badanti e lavoratori. La corsa a ostacoli della sanatoria

L'ultima circolare esplicativa del Ministero dell'Interno è del 27 luglio. È una corsa a ostacoli la regolarizzazione dei migranti targata Governo Conte. Il termine ultimo per presentare le domande, infatti, scade il 15 agosto. “Le circolari di chiarimento sono arrivate sempre troppo tardi”, commenta Maurizio Bove, responsabile immigrazione della Cisl di Milano. Per esempio, solo nell'ultimo circolare si è appreso che anche le colf che lavorano nelle case di più famiglie possono presentare domanda di regolarizzazione per “datore di lavoro plurimo”. Ma è solo un esempio di come questa sanatoria sia stata gestita. “Si ha l'impressione che queste circolari, come anche i decreti, siano il frutto di faticosi compromessi politici, di solito al ribasso”, aggiunge Bove.

La sanatoria riguarda solo coloro che lavorano come colf o badanti o nel settore agricolo. Il fatto di aver limitato a questi settori ha innescato il mercato nero dei contratti di lavoro, perché ci sono migliaia di migranti, magari in nero in altri settori, che cercano disperatamente un contratto da colf per ottenere il permesso di soggiorno. “A Milano abbiamo fatto una battaglia per distinguere i patronati o le associazioni serie (che offrono l'assistenza per la compilazione delle domande gratuitamente o con un rimborso minimo) da agenzie che hanno colto l'occasione per fare affari”, sottolinea Bove. E colpisce, analizzando i dati del Ministero dell'Interno (aggiornati al 15 luglio), che su oltre 97.900 domande di colf e badanti, solo 27.400 siano state presentate tramite i patronati, gli altri da privati. Il timore è che buona parte di questi privati siano in realtà agenzie che si sono fatte pagare centinaia di euro.

Un altro capitolo irrisolto di questa sanatoria è quello dei richiedenti asilo. Possono o no presentare la domanda? Un quesito al quale il Ministero ha dato risposto diverse nel corso delle settimane. “Un’altra pericolosa insidia si sta delineando attraverso la girandola di FAQ ministeriali, circolari del Ministero degli Interni o delle prefetture e soprattutto prassi di questure -scrive l'associazione Naga in un comunicato-, che in queste ultime settimane stanno tentando di restringere in modo del tutto illegittimo ulteriormente le maglie della regolarizzazione: la tendenza a scoraggiare l’accesso alla stessa per le persone richiedenti asilo, che costituiscono la gran parte delle persone straniere che sono arrivate sul nostro territorio negli ultimi anni. In tale direzione si inquadrano infatti soprattutto le Circolari del Ministero dell’Interno numero 44360 del 19/06/2020 e 48133 del 07/07/2020 (cui a ruota han fatto seguito quelle delle prefetture e, tra di esse, una fatta girare da quella di Milano) che prima hanno prospettato senza alcun fondamento giuridico una pretesa impossibilità di accesso, per le persone richiedenti asilo, al c.d. “secondo canale” della regolarizzazione (quello percorribile senza datore di lavoro) e poi hanno riconosciuto la possibilità di detto accesso solo a fronte di una rinuncia alla domanda di protezione internazionale”. Per la presidente del Naga, Sabina Alasia-, “tale proposta non solo si pone in palese violazione di un diritto fondamentale riconosciuto dalla nostra Costituzione, da leggi e trattati internazionali oltre che da regole di civiltà ma ha l’evidente finalità di sgravare lo Stato dal 'peso' economico delle persone richiedenti asilo”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)