Balcani, per i migranti "condizioni di estremo pericolo e sofferenza"

La denuncia del Centro Astalli che chiede di attivare  piani di ricollocamento e redistribuzione in Europa. Ripamonti: "Mettiamo fine alla guerra contro i migranti combattuta con le armi dell'indifferenza e della cieca noncuranza". Canali umanitari e vie legali di ingresso, "soluzioni strutturali e prioritarie"

Balcani, per i migranti "condizioni di estremo pericolo e sofferenza"

Il Centro Astalli esprime "allarme per le condizioni di estremo pericolo, indigenza e sofferenza in cui versano migliaia di migranti nei Balcani, vittime - da ultimo - di un vasto incendio che ha raso al suolo il campo in cui vivevano in condizioni già di per sé inaccettabili". "Quella nei Balcani, al confine con l’Italia, è una situazione di violazione dei diritti umani ai danni di persone in fuga da contesti di guerra e crisi umanitarie come Iraq, Siria e Turchia. - si legge in una nota -  I Balcani sono oggi teatro di fatti gravissimi documentati dalla stampa europea e dalle principali organizzazioni umanitarie: una situazione che rischia di divenire una catastrofe umanitaria, come dichiara l’Oim". 

A denunciare la difficilissima situazione, parlando appunto del pericolo di una "catastrofe umanitaria", Peter van der Auverart, capo della missione nel Paese balcanico dell'Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim): circa 3 mila i migranti che nel nordovest della Bosnia-Erzegovina, affrontano gelo e neve in ripari di fortuna. Secondo il responsabile Oim sono circa mille i profughi sfollati dal campo di Lipa, colpito dall'incendio, oltre i duemila che transitano lungo la cosiddetta rotta balcanica, nel loro viaggio verso l'Europa.

Secondo il presidente del Centro Astalli padre Camillo Ripamonti l’Europa deve farsi carico di "attivare ora piani di ricollocamento e redistribuzione in tutti gli Stati membri per portare in salvo migranti forzati che hanno diritto ad essere accolti e protetti". "Non è possibile abbandonare degli esseri umani nella neve. Mettiamo fine alla guerra contro i migranti combattuta con le armi dell'indifferenza e della cieca noncuranza". 

Canali umanitari e vie legali di ingresso restano soluzioni strutturali e prioritarie per la gestione controllata e sicura degli ingressi di migranti in Europa, scrive il Centro Astalli che rinnova la richiesta a istituzioni nazionali e sovranazionali di una immediata attivazione.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)