Il ritorno del ministero della disabilità: a chi piace, a chi no

Dopo la presenza nel Conte 1, ritorna il ministero per la disabilità. Petrucci (Ens): "Stimolo al coordinamento dei provvedimenti che investono più ministeri". Barbuto  (Uici): "Volontà di proseguire in modo più efficace le politiche di sostegno". Gironi Carnevale: "Conferma che di disabilità in Italia non si sa nulla"

Il ritorno del ministero della disabilità: a chi piace, a chi no

Dopo la presenza nel Conte 1, ritorna nel nuovo esecutivo guidato da Mario Draghi il ministero per la Disabilità. Chiesto dalla Lega è stato affidato a Erika Stefani. 

"Scelta che va nella giusta direzione"

Per l'Ente Nazionale Sordi “la scelta va nella giusta direzione”. Da sempre ricorda l'associazione l’Ens ha rivendicato la necessità di un Ministero dedicato alle problematiche della disabilità che necessitano di un’attenzione particolare affinché vi possa essere uno stimolo al coordinamento dei molti provvedimenti che per loro natura investono più ministeri; l’auspicio è quello di non perdere tempo sui provvedimenti incardinati, migliorarli laddove è possibile, e dare accelerazione su provvedimenti quali il riconoscimento della Lingua dei Segni”, commenta il presidente  Giuseppe Petrucci che esprime “vivo compiacimento” per l’istituzione del dicastero.        L’associazione si dice pronta a confrontarsi con il nuovo governo e a collaborare col nuovo Ministro “per esporre non solo le problematiche della categoria ma anche per indicare soluzioni perseguibili per le annose questioni che affliggono i sordi italiani”. Per Petrucci “il Recovery Plan è un’opportunità per il Paese dalla quale però i disabili non possono restare esclusi, pertanto chiediamo al Presidente Draghi di aprire un confronto con la categoria su questa tematica affinché vi sia la giusta, doverosa e necessaria attenzione anche al mondo della disabilità”.

"Attuare politiche in modo trasversale all’intera azione di governo"

Giudizio positivo anche per l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti che “guarda con ottimismo alla costituzione del nuovo Governo presieduto da Mario Draghi”. Per il presidente Mario Barbuto il ritorno del ministero delle Disabilità "va considerato come un auspicio importante della volontà del nuovo Governo di proseguire in modo anche più efficace le politiche di sostegno, valorizzazione e inclusione dei cittadini più svantaggiati. Tali politiche – indica Barbuto - dovranno essere attuate in modo trasversale a tutti i provvedimenti di legge e all’intera azione di Governo. Come Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti saremo a disposizione della Ministra Erika Stefani, per lavorare insieme e aiutarla a individuare le migliori soluzioni per rispondere con efficacia ai tanti bisogni delle persone con disabilità visiva, tra le più penalizzate da questa lunga fase di emergenza sanitaria”.Qualche giorno fa l’Uici ha trasmesso alla Camera le proprie proposte sul Recovery plan: “Le nostre proposte sul Recovery plan affrontano il tema delle disabilità a tutto tondo attraverso l’innovazione tecnologica e digitale, la telemedicina e la tele assistenza, la prevenzione, la riabilitazione funzionale, il diritto all’accesso alla cultura, all’istruzione, al lavoro, alla mobilità, a un ambiente urbano più green e vivibile. Senza dimenticare il tema delle disabilità plurime gravi, gravissime, le risorse per il dopo di noi, il lavoro prezioso di miglia e miglia di caregiver e volontari che hanno il diritto di uscire dall’attuale condizione di esseri invisibili. Le disabilità in Italia colpiscono oltre cinque milioni di persone e influenzano la vita di milioni di famiglie. Il Governo e il presidente Draghi non devono e non possono dimenticarlo”, conclude.

La "bocciatura" della mamma caregiver

Non usa mezzi termini Elena Gironi Carnevale, mamma e caregiver di un ragazzo con autismo, attenta e tagliente lettrice di tutto ciò che ruota intorno alle disabilità: “Una cosa la posso dire con cognizione di causa: il ministero della disabilità è una boiata pazzesca. Lo dico con la lunghissima esperienza di madre di una persona disabile che ha visto negli anni, in maniera assolutamente trasversale, nascere ministeri con questa destinazione che non hanno portato a casa nulla”, ricorda, riferendosi alle precedenti 'edizioni' di questo dicastero. “La conferma è il fatto che a tutt'oggi la disabilità in Italia è intesa solo ed esclusivamente, e aggiungerei marginalmente, come un problema da risolvere con l'assistenzialismo, per cui ogni anno si devono racimolare, elemosinare, pietire i soldi per gli aventi diritto risultanti da una graduatoria comunale al contributo per gravi e gravissimi, che già nel titolo contiene una oscenità; un paese dove il concetto di disabilità è ancora inteso in gran parte come disabilità fisica, dove alcune 'categorie' (e questa divisione in categorie è odiosa e mortificante, oltre che discriminatoria) non fanno parte di quelle alle quali è urgente fare la vaccinazione anti-covid 19 – denuncia, riferendosi al piano vaccinale recentemente rimodulato - Un paese dove le disabilità psichiche sono pressoché ignorate, dove il termine 'integrazione' è abusato e vuoto di contenuti. Potrei continuare ancora a lungo – conclude - ma tanto avremo questo scorcio di legislatura per parlarne ancora e intanto tirare la carretta come abbiamo sempre fatto, nonostante i proclami patriottici del folgorato sulla via del ritorno che ha richiesto questo ministero, dimostrando di non sapere una mazza sui disabili”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)