Legambiente: "Nuova pediatria va fatta senza sacrificare le mura e l'immagine della città"

“Legambiente – dichiara Sandro Ginestri Presidente di Legambiente Padova - ribadisce la sua contrarietà alla realizzazione del progetto della Nuova Pediatria presentato dall’Azienda ospedaliera di Padova (AoP): infatti è ancora possibile una diversa soluzione, che non comprometta irrimediabilmente l'immagine della città e delle sue mura in corrispondenza dell’area ospedaliera di via Giustiniani.

Legambiente: "Nuova pediatria va fatta senza sacrificare le mura e l'immagine della città"

Abbiamo letto di recente la volontà dell’AoP di ristrutturare l'Ospedale di via dei Colli. Ebbene, in quell'area potrebbe essere realizzato un Ospedale pediatrico secondo le più moderne modalità costruttive, ma potrebbe anche esservi trasferito, così come è stato progettato, l'ingombrante edificio previsto per Pediatria evitando che la sua eccessiva mole, che nessun aggiustamento estetico potrà rendere compatibile con i valori culturali presenti nell'area del Giustinianeo, distrugga l’immagine delle mura a ridosso del bastione Cornaro di Michele Sanmicheli.

La salute dei bambini si tutela realizzando un Ospedale pediatrico che, oltre ad assicurare l'eccellenza delle prestazioni mediche, metta in primo piano il benessere psicologico dei piccoli pazienti, accogliendoli in strutture di altezza moderata, immerse nel verde, in cui sia sempre garantito il rapporto con un ambiente esterno tranquillizzante, sottratto alla morsa di un traffico convulso e inquinante”. “Questi sono gli orientamenti dei moderni Ospedali pediatrici, come quello del più volte citato Meyer di Firenze – sottolinea Lorenzo Cabrelle del Direttivo di Legambiente. L'esatto opposto di quello che si vuole realizzare a Padova, dove tutto viene concentrato in un monoblocco di oltre 30 m di altezza, in un’area congestionata dal traffico e avvelenata dall'inquinamento. Tutti siamo consapevoli della necessità di risolvere in tempi brevissimi le attuali carenze della Clinica pediatrica. Quello che risulta inaccettabile è che l’AoP si sia arroccata su un’unica soluzione, scartando una dopo l'altra tutte le alternative che sono state da più parti presentate, anche quelle che ammettono il mantenimento della struttura in loco, ma con un diverso impatto volumetrico che risultasse compatibile con il rispetto dei valori culturali presenti. E non si invochi a giustificazione il tempo trascorso dall'avvio della progettazione in quanto il progetto non doveva nemmeno essere avviato, mancando il presupposto fondamentale della conformità urbanistica, come risulta, anche se in forma un po’confusa, dal parere espresso dal rappresentante del comune nella Conferenza dei Servizi dell’aprile del 2017, tant'è che alla fine dello scorso anno si è resa necessaria l'adozione di un Accordo di Programma che nel risolvere il problema urbanistico ha però eliminato le tutele paesaggistiche".  

“Ci auguriamo – conclude Ginestri - che il Comune convinca l'Azienda Ospedaliera a trasferire Pediatria e le strutture complementari in via dei Colli o, quanto meno, modifichi l’Accordo di Programma, accogliendo le osservazioni che da più parti sono state presentate a tutela del valore culturale rappresentato dalle mura cittadine. Qualora così non fosse, verrebbe reiterata quella sudditanza del Comune nei confronti dell’Università e della sua Scuola di Medicina che ha consentito, a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, la realizzazione dell’Ospedale sopra le mura, sacrificando in tal modo il patrimonio storico della città”.

Fonte: Legambiente

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Fonte: Comunicato stampa