Povertà alimentare anche a Pasqua. In Italia cresce il numero di persone in difficoltà per mangiare, un fenomeno da non sottovalutare

A fare qualche calcolo sul fenomeno delle povertà alimentare in Italia ci hanno pensato i coltivatori diretti.

Povertà alimentare anche a Pasqua. In Italia cresce il numero di persone in difficoltà per mangiare, un fenomeno da non sottovalutare

I poveri ci sono anche a Pasqua. Affermazione solo in apparenza banale, ma che in realtà nasconde una situazione che, in Italia e non solo, sta assumendo contorni sempre più preoccupanti. Se, infatti, due anni di pandemia hanno già inciso pesantemente sulla situazione delle persone in difficoltà economiche, adesso la congiuntura difficile determinata dalla guerra Russia-Ucraina ha peggiorato le cose. Ed è anche su aspetti come la difficoltà di mettere insieme il pranzo con la cena, che è necessario ragionare in questi giorni.

A fare qualche calcolo sul fenomeno delle povertà alimentare in Italia ci hanno pensato ancora una volta i coltivatori diretti la cui organizzazione agricola in una nota ha spiegato: “Mai così tanti italiani in difficoltà a Pasqua con 2,6 milioni di persone costrette a chiedere aiuto per mangiare per colpa della guerra e dell’aumento dell’inflazione che colpisce i prezzi del carrello della spesa”. L’associazione agricola ha fornito quindi anche alcuni numeri di dettaglio. Secondo Coldiretti, ci sarebbero 538.423 bambini (di età uguale o inferiore ai 15 anni), 299.890 anziani, 81.963 senza fissa dimora (di età uguale o superiore ai 65 anni), 31.846 disabili. Detto in altri termini, ad essere colpita dalla povertà alimentare è la componente più debole della società che è più esposta all’impoverimento alimentare determinato dal caro prezzi ma anche dal rallentamento dell’economia e dalla frenata dell’occupazione e cioè, come diverse volte da più parti è già stato sottolineato, dagli elementi di una tempesta perfetta che si è scatenata di fatto sull’Europa e che non accenna ancora a diminuire di intensità.

Coldiretti poi ha confermato quanto già noto e cioè che i cosiddetti “nuovi poveri” sono molto spesso famiglie e persone che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate o danneggiate dalle limitazioni rese necessarie in due anni di pandemia e che adesso tornano ad essere in difficoltà per gli effetti perversi del conflitto in Europa.

Tutto questo accade mentre la stessa agricoltura e la filiera agroalimentare che ne consegue, sono in forte difficoltà a causa del caro-energia e delle tensioni sui mercati di numerose materie prime.

Ancora una volta, così, torna prepotentemente alla ribalta il forte significato strategico e sociale della produzione alimentare per un paese (anche quello più tecnologicamente ed economicamente avanzato), così come della necessaria cura degli aspetti legati alla solidarietà economica e sociale. L’aumento del numero di persone in difficoltà alimentare anche in Italia, è un fenomeno che non può essere sottovalutato. E gli agricoltori paiono essere in prima fila su entrambe le sfide. Per quanto riguarda la produzione alimentare, per esempio, è già stato registrato un aumento delle semine primaverili nonostante la crescita dei costi. Gli stessi coltivatori, analizzando le indicazioni dell’ultimo “Short term outlook” della Commissione Ue sui mercati agricoli nel 2022, stimano una crescita delle semine per le produzioni di soia (+16%), mais (+1%) e girasole (+5%). Sul fronte dell’indigenza, inoltre, proprio i coldiretti affermano con insistenza della necessità di “un deciso intervento della Pubblica Amministrazione con l’apertura dei primi bandi per acquistare alimenti di base di qualità Made in Italy da consegnare agli indigenti, sui quali occorre ora accelerare utilizzando le risorse stanziate per acquistare cibi e bevande da distribuire”. Più in generale, poi, quello della povertà alimentare in Italia (come altrove) è come sempre un tema che deve vedere impegnati tutti: dai produttori agricoli ai singoli cittadini.

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Fonte: Sir