Povertà assoluta. Istat: stabile nel 2021, peggiora il mezzogiorno

Istat pubblica le stime preliminari: nel 2021 le famiglie in povertà assoluta in Italia sono il 7,5% (7,7% l'anno precedente), circa 5,6 milioni di persone. Al sud 195 mila persone povere in più in un anno, al nord si registra un miglioramento

Povertà assoluta. Istat: stabile nel 2021, peggiora il mezzogiorno

Nel 2021 è stabile la povertà assoluta in Italia: lo rileva Istat che pubblica oggi le stime preliminari della povertà assoluta per l’anno 2021 insieme alle stime preliminari delle spese per consumi delle famiglie. Nel 2021 le famiglie in povertà assoluta in Italia sono il 7,5% (7,7% nel 2020): si tratta di oltre 1 milione 950 mila famiglie, per un totale di circa 5 milioni 600mila individui (9,4%, come lo scorso anno). Dati che, registra l'istituto, confermano sostanzialmente le stime del 2020.
Senza la crescita dei prezzi al consumo registrata nel 2021 (+1,9%) l’incidenza di povertà assoluta sarebbe stata al 7,0% a livello familiare e all’8,8% a livello individuale, in lieve calo, quindi, rispetto al 2020, precisa l'istituto. Il 2021, infatti, pur essendo ancora caratterizzato dalla pandemia, registra una forte ripresa economica (+6,6% il Pil).
Secondo i dati Istat l’incidenza di povertà assoluta è sostanzialmente stabile tra le famiglie con persona di riferimento occupata, da 7,3% del 2020 a 7,0% (quasi 922 mila famiglie in totale), a sintesi di un miglioramento per questo tipo di famiglie al Nord (da 7,9% a 6,9%) e una sostanziale stabilità nel Mezzogiorno (dal 7,6% all’8,2%). In ulteriore difficoltà le famiglie con persona di riferimento in cerca di occupazione (da 19,7% del 2020 a 22,6%).

Peggiora il mezzogiorno, meglio il nord

Nel Mezzogiorno, dove le persone povere sono 195 mila in più rispetto al 2020, si confermano le incidenze di povertà più elevate: il 12,1% per gli individui (in crescita dall’11,1%), il 10,0% per le famiglie. Al Nord si registra invece un miglioramento a livello sia familiare (da 7,6% del 2020 a 6,7% del 2021) sia individuale (da 9,3% a 8,2%). Sono oltre 108 mila famiglie in meno in condizioni di povertà assoluta al Nord. Nel Centro l’incidenza di povertà rimane stabile tra le famiglie (da 5,4% a 5,6%), ma aumenta tra gli individui (da 6,6% a 7,3%, +75 mila rispetto al 2020

Consumi delle famiglie in ripresa 

La sostanziale stabilità della povertà assoluta si colloca nel contesto di una marcata ripresa della spesa per consumi delle famiglie (su cui si basa l’indicatore di povertà). Secondo le stime preliminari, infatti, la spesa media mensile cresce del 4,7% (+2,8% al netto dell’inflazione), con evidenti differenze tra le famiglie più abbienti (+6,2%) e quelle meno abbienti (+1,7%).

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)