Reddito di cittadinanza, il 25% di chi lo percepisce è a rischio povertà

L'analisi dell'Istat su “Mercato del lavoro, redditi e misure di sostegno” contiene anche i numeri del RdC relativi al 2020 e 2021. E ne evidenzia il ruolo nel contrasto alla povertà: “Le famiglie beneficiare sono diffuse maggiormente nel quinto più povero (24,2%) della distribuzione del reddito e fra quelle con incertezza del reddito familiare molto alta (16%)”

Reddito di cittadinanza, il 25% di chi lo percepisce è a rischio povertà

“Le famiglie beneficiare di RdC nel 2021 sono diffuse maggiormente nel quinto più povero (24,2%) della distribuzione del reddito e fra quelle con incertezza del reddito familiare molto alta (16%)”: è quanto si legge nell'analisi dell'Istat su “Mercato del lavoro, redditi e misure di sostegno”, un’analisi sul mercato del lavoro e sui redditi che integra le informazioni sullo stato occupazionale raccolte mediante la rilevazione delle forze di lavoro nel biennio 2020-2021 (circa 500 mila interviste per ciascun anno) con le informazioni su redditi e misure di sostegno provenienti dai registri statistici e fonti amministrative disponibili.

Reddito e pandemia

Innanzitutto, qualche dato sui redditi e sull'impatto che su questi ha avuto la crisi pandemica: “La mediana del reddito da lavoro lordo è diminuita del 10% tra il 2019 e 2020, con cadute maggiori nei due quinti di reddito equivalente più bassi. Con l’intervento pubblico la mediana del reddito disponibile si è ridotta invece solo del 3% ed è aumentata del 5% nel primo quinto di reddito equivalente, come effetto della maggiore incidenza delle misure di sostegno presso le fasce economicamente più svantaggiate”. Evidente quindi il ruolo cruciale delle misure di sostegno economico messe in campo: Quelle esistenti e quelle introdotte nel corso del 2020 hanno attenuato significativamente l’impatto della crisi economica. Nel complesso circa 11,5 milioni di famiglie (poco meno della metà del totale) hanno ottenuto almeno un trasferimento nel 2020 mentre nel 2021 sono state sostenute 6,9 milioni di famiglie (il 26,8% del totale)”.

Istat prende quindi in esame da un lato i sussidi legati all'attività lavorativa (indennità per lavoratori autonomi e atipici, Cassa integrazione guadagni, Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego e bonus baby-sitting), dall'altro i sussidi di contrasto alla povertà (reddito e pensione di cittadinanza e reddito di emergenza. “Tra le famiglie beneficiarie il 69,7% ha percepito esclusivamente sussidi legati all’attività lavorativa, il 23,8% unicamente sussidi di contrasto alla povertà e il 6,5% entrambe le tipologie”. Ci soffermeremo sui dati relativi al Reddito di cittadinanza.

Il reddito di cittadinanza nel contrasto alla povertà

Nel 2021 il 5,3% delle famiglie ha percepito il RdC e quasi la totalità in modo “persistente”, ovvero ne aveva già beneficiato anche nel 2020 (5,2% delle famiglie totali). “Nel quinto più povero, il 19,9% delle famiglie ha ricevuto la misura in entrambi gli anni. Nel 2021 il 74% delle famiglie beneficiarie del RdC e il 70,3% di quelle beneficiarie di REM appartiene al quinto più povero”. E' chiaro quindi che “gli interventi di politica economica hanno permesso di attutire significativamente l’impatto economico della crisi sanitaria sulle famiglie”.

I numeri sono in tal senso significativi: “Si stima che nel 2021 il Reddito di cittadinanza abbia riguardato il 6,3% delle famiglie italiane, con incidenze più elevate fra quelle residenti nel Mezzogiorno (12,7% nel 2021, in aumento rispetto al 10,8% nel 2020) e con una intensità di istruzione bassa (9,1%, era l’8% nel 2020). Le famiglie beneficiare di RdC nel 2021 sono diffuse maggiormente nel quinto più povero (24,2%) della distribuzione del reddito e fra quelle con incertezza del reddito familiare molto alta (16%)”.

E' dunque evidente che “il beneficio è stato erogato soprattutto a famiglie a basso reddito: nel primo quinto (le famiglie a reddito più basso, ndr) si concentra il maggior numero di famiglie beneficiarie (74% nel 2021, in aumento rispetto al 2020) mentre, dal secondo quinto in poi le famiglie beneficiarie sono in diminuzione (18,5% nel 2021 rispetto al 19,3% nel 2020) e nei quinti successivi il RdC viene percepito da un numero contenuto di famiglie. Inoltre, nel 2021 osservando le famiglie percettrici di RdC si nota che le famiglie 'persistenti' – cioè che hanno percepito il beneficio sia nel 2020 sia nel 2021 – sono il 5,2% del totale delle famiglie residenti in Italia, percentuale che raggiunge il 19,9% delle famiglie del quinto più povero”.

E il reddito di emergenza?

Qualche dato anche sul reddito di emergenza, “misura ad hoc istituita nel corso del 2020 con l'intento di sostenere le famiglie più povere, che ha requisiti meno stringenti rispetto al RdC”. Diversamente dal RdC, infatti, “i limiti di reddito sono stati ampliati e, per gli stranieri, è stato eliminato il vincolo del periodo di permanenza in Italia per almeno 10 anni, mantenendo quello della residenza. “Si stima che, nel 2021, le famiglie beneficiarie del REM siano pari al 2,3% delle famiglie residenti in Italia, in aumento rispetto al 2020 (1,4%). Si tratta di famiglie prevalentemente residenti nel Mezzogiorno (4%, in aumento rispetto al 2,9% nel 2020), con intensità dell’istruzione bassa (2,9%, era l’1,7% nel 2020). Fra le famiglie percettrici del REM, quelle composte solo da cittadini non italiani sono aumentate nel 2021 (35,4%, rispetto al 25,3% nel 2020) e sono relativamente superiori a quelle beneficiarie del RdC (15,1% nel 2020 e nel 2021); tale risultato è coerente con la semplificazione dei requisiti di accesso al REM per gli stranieri”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)