Rifugiati, Unhcr: "Solo il 34% iscritto alle scuole secondarie"

Il rapporto dell'Unhcr analizza i dati raccolti in 40 paesi relativi a 2019-2020. Il dato è inferiore rispetto alla percentuale di iscrizioni registrata tra i giovani della comunità ospitante. Appello per uno sforzo internazionale: "Tassi di iscrizione scolastica e universitaria rimangono a livelli preoccupanti"

Rifugiati, Unhcr: "Solo il 34% iscritto alle scuole secondarie"

Nel 2019-2020 solo il 34% dei rifugiati è iscritto alle scuole secondarie. Lo rivela il rapporto “Staying the Course: The Challenges Facing Refugee Education”, diffuso oggi dall’Unhcr, che analizza i dati raccolti in 40 paesi su rifugiati e istruzione. Secondo gli analisti il dato del 34%, in quasi tutti i paesi, è inferiore rispetto alla percentuale di iscrizioni registrata tra i giovani della comunità ospitante.

Nel periodo compreso tra marzo 2019 e marzo 2020, la percentuale di rifugiati iscritti alla scuola primaria era del 68%, mentre per l’istruzione superiore le iscrizioni si assestavano al 5%, un aumento di 2 punti rispetto all’anno precedente che "rappresenta una possibilità di sviluppo e crescita per migliaia di rifugiati e per le loro comunità nonché un elemento di incoraggiamento per rifugiati più giovani che affrontano enormi sfide per poter studiare". Ma  il livello di iscrizione all’istruzione superiore rimane ancora troppo basso se paragonato alle cifre globali, e "senza un incremento significativo delle iscrizioni alle scuole superiori, l'obiettivo 15by30 fissato dall'Unchr e dai partner – ovvero quello di avere il 15 per cento dei rifugiati iscritti all'istruzione superiore entro il 2030 – rimarrà irraggiungibile". “Sicuramente la pandemia ha avuto un impatto estremamente destabilizzante per tutti i bambini e giovani, nel caso dei  giovani rifugiati - già costretti ad affrontare serie difficoltà di accesso alla scuola - e ha limitato ulteriormente la possibilità di studiare, creando per molti di loro una situazione che mette a rischio la possibilità di portare a termine gli studi”,  si legge. “I recenti progressi ottenuti nell’iscrizione scolastica dei bambini e dei giovani rifugiati sono ora a rischio. - sottolinea l’Alto commissario Filippo Grandi - Per affrontare questa sfida occorre uno sforzo massiccio e coordinato ed è un impegno che non possiamo permetterci di ignorare”. L’Agenzia Onu per i rifugiati chiede "uno sforzo internazionale affinché i bambini e i giovani rifugiati abbiano la possibilità di frequentare la scuola secondaria, poiché i tassi di iscrizione scolastica e universitaria rimangono a livelli preoccupanti".

Chiede agli Stati di “garantire il diritto all’istruzione secondaria per tutti i bambini, compresi i rifugiati, e di assicurarsi che essi vengano inclusi nei sistemi educativi nazionali e nei piani di offerta formativa”. Inoltre sottolinea come gli Stati che ospitano un numero consistente di persone costretta a fuggire abbiano bisogno di supporto per creare servizi e infrastrutture: “Servono più scuole, materiali didattici appropriati, formazione degli insegnanti su materie specifiche, programmi per le ragazze adolescenti e investimenti in tecnologia e connettività per colmare il divario digitale”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)