Rifugiati e sfollati, Unhcr: l'83% vive in Paesi in via di sviluppo o confinanti

Cifra record di sfollati e rifugiati nel 2022: 100 milioni, risultato di 49 conflitti mondiali. Erano 89,3 milioni a fine 2021. L'83% vive in Paesi in via di sviluppo o confinanti. Il 69% sono fuggiti da soli cinque Paesi: Siria (6,8 milioni), Venezuela (4,6 milioni), Afghanistan (2,7 milioni), Sud Sudan (2,4 milioni) e Myanmar (1,2 milioni). Chiara Cardoletti (Unhcr): "Non vogliamo solo accogliere ma anche integrare"

Rifugiati e sfollati, Unhcr: l'83% vive in Paesi in via di sviluppo o confinanti

"Quest'anno siamo arrivati a una cifra record di sfollati e rifugiati: 100 milioni. Non sono persone spuntate dal nulla, ma il risultato di situazioni complesse: solo nel 2021 abbiamo avuto 49 conflitti, l'ultimo è quello in Ucraina che ha prodotto 6,9 milioni di rifugiati, ma c'è anche l'Afghanistan che destò tanta preoccupazione dopo i fatti di agosto, e di cui ora non si parla quasi più". Così Chiara Cardoletti, rappresentante dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) per l'Italia, la Santa Sede e San Marino, ha aperto la tavola rotonda organizzata a Roma per la Giornata internazionale del rifugiato dal titolo "Rifugiati, dall'asilo all'integrazione: partnership e soluzioni innovative per una crisi senza precedenti".

Cardoletti prosegue evidenziando che "l'83% di rifugiati e sfollati vive in Paesi in via di sviluppo o confinanti, quindi la stragrande maggioranza non sono nei nostri Paesi". Come la Turchia ad esempio, "dove una persona su quattro è rifugiata".

L'enorme numero di persone costrette a lasciare le proprie case, avverte la rappresentante Onu, "sono il prodotto di anni di crisi irrisolte, con gente che da anni vive in campi rifugiati, bloccata, senza speranza di poter tornare a casa e senza possibilità di integrazione".

La responsabile conclude puntando su "un messaggio positivo: noi non vogliamo solo accogliere ma anche integrare e capire che queste persone possono dare molto alle nostre società, mettendo a frutto i loro talenti" per arrivare infine "a vedere l'Italia come il proprio Paese".

Stando al report di Unhcr di maggio, sfollati e rifugiati hanno superato quota 100 milioni, contro gli 89,3 milioni di fine 2021 di cui: 21,3 milioni sono rifugiati sotto il mandato dell'Unhcr, 5,8 milioni sono rifugiati palestinesi sotto il mandato dell'Unrwa, 53,2 milioni di persone sono sfollati interni, 4,6 milioni sono richiedenti asilo e 4,4 milioni sono venezuelani fuggiti all'estero.

Quanto all'accoglienza, Unhcr riferisce che la Turchia ha accolto quasi 3,8 milioni di rifugiati, il numero più elevato su scala mondiale, seguita da Uganda (1,5 milioni), Pakistan (1,5 milioni) e Germania (1,3 milioni). La Colombia ha accolto 1,8 milioni di venezuelani fuggiti all'estero. Il Libano ha accolto il più elevato numero di rifugiati pro capite (uno su 8), seguito da Giordania (uno su 14) e Turchia (uno su 23). In rapporto alle proprie popolazioni nazionali, l'isola di Aruba ha accolto il numero più elevato di venezuelani fuggiti all'estero (1 su 6), seguita da Curaçao (1 in 10).

Più dei due terzi, pari al 69%, sono fuggiti da soli cinque Paesi: Siria (6,8 milioni), Venezuela (4,6 milioni), Afghanistan (2,7 milioni), Sud Sudan (2,4 milioni) e Myanmar (1,2 milioni).

L'Unhcr riporta inoltre che i richiedenti asilo hanno presentato 1,4 milioni di nuove domande di asilo. Gli Stati Uniti sono il Paese che ha ricevuto il numero più elevato di domande individuali (188.900), seguito da Germania (148.200), Messico (132.700), Costa Rica (108.500) e Francia (90.200). (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)