“The power of together”: la Commissione Ue rilancia il Programma del Corpo europeo di solidarietà

Programma per i prossimi sette anni (2021-2027). Rivolto a tutti i giovani dai 18 ai 30 anni (che salgono a 35 per attività di tipo umanitario). Diverse le novità. Il nuovo Corpo europeo di solidarietà punta ad attuare quattro filoni strategici: la promozione dell'inclusione e della diversità, rendere i progetti più “green”, sostenere la transizione digitale, promuovere la partecipazione dei giovani ai processi democratici e all'impegno nella cittadinanza attiva

“The power of together”: la Commissione Ue rilancia il Programma del Corpo europeo di solidarietà

Con un bilancio di oltre 1 miliardo di euro e all’insegna dello slogan “The power of together – Di più, insieme”, la Commissione europea ha rilanciato il 15 aprile il nuovo Programma del Corpo europeo di solidarietà per i prossimi sette anni (2021-2027). "Costruito sui risultati di oltre 25 anni di programmi europei nel settore della gioventù e della solidarietà - ricorda in una nota l'Agenzia Nazionale Giovani (ANG) -, in particolare sul successo del Servizio volontario europeo, il Corpo europeo di solidarietà ha creato a partire dal 2018 preziose opportunità per i giovani e le organizzazioni di tutta Europa, coinvolgendoli in un’ampia gamma di attività di solidarietà, accessibili e di alta qualità, che hanno contribuito a generare cambiamenti sociali positivi nelle rispettive comunità».

Rivolto a tutti i giovani dai 18 ai 30 anni (che salgono a 35 per attività di tipo umanitario), “Il Programma sostiene gli obiettivi dell’attuale Strategia dell’UE per la gioventù 2019-2027, in particolare attraverso i tre pilastri ‘Mobilitare, Collegare, Responsabilizzare i giovani’, e la promozione di un processo di dialogo con i giovani attraverso gli 11 Obiettivi per la gioventù europea, che identificano aree intersettoriali che influenzano la vita dei giovani. Il Corpo europeo di solidarietà contribuisce a questi tre settori di azione, incoraggiando la partecipazione e l’impegno civico dei giovani, che sono sempre più coinvolti in ‘forme alternative’ di partecipazione, tra cui attivismo giovanile, volontariato comunitario, attivismo online e movimenti giovanili”, spiega ancora l’ANG.

In questa nuova edizione sono state previste poi ulteriori novità: dall’introduzione di un nuovo processo di richiesta del “Marchio di qualità” per le organizzazioni aderenti, alla possibilità per i giovani di fare volontariato anche nell’ambito degli aiuti umanitari e ben oltre i confini europei, ad una nuova sezione di formazione online per i giovani registrati al portale del Corpo europeo di solidarietà, con il fine “di esplorare le loro motivazioni, migliorare le loro capacità e conoscenze e prepararli alla partecipazione”.

Lanciato a dicembre 2016, il Corpo europeo di solidarietà esiste come Programma finanziato dall'UE dall'ottobre 2018, con un bilancio operativo iniziale di 375,6 milioni di euro per il periodo 2018-2020. Ad oggi sono oltre 275 mila i giovani che hanno aderito alla proposta del Corpo europeo di solidarietà tramite i siti delle varie Agenzie nazionali e circa 50.000 quelli che hanno iniziato le loro attività di servizio in progetti della durata variabile dai 2 ai 12 mesi. Grazie ai nuovi fondi stanziati, dei quali 138milioni già disponibili per il 2021, il nuovo Programma permetterà nei prossimi anni a tutti quei giovani “di aiutare ad affrontare le sfide sociali attraverso il volontariato o la creazione di propri progetti di solidarietà in tutto il mondo, contribuendo così ad affrontare le sfide umanitarie anche in paesi terzi sicuri, sostenendo le attività di aiuto dell'UE in tali paesi”, aggiunge la Commissione Europea.

Il nuovo Corpo europeo di solidarietà punta inoltre ad attuare quattro filoni ritenuti strategici dall’Unione Europea: la promozione dell'inclusione e della diversità, rendere i progetti più “green” incoraggiando comportamenti sostenibili e responsabili dal punto di vista ambientale tra i partecipanti e le organizzazioni proponenti i progetti, sostenere la transizione digitale attraverso attività che potenziano le competenze digitali, e promuovere la partecipazione dei giovani ai processi democratici e all'impegno nella cittadinanza attiva.

Oltre a queste quattro aree prioritarie di impegno, il programma prevede di aggiungerne annualmente altre per affrontare questioni urgenti, come ad esempio quest’anno proprio quella della salute. (FSp)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)