Decreto Immigrazione, Msf: “Dietro l’accoglienza rimane la criminalizzazione delle ong”

Il commento di Marco Bertotto sulle modifiche ai decreti sicurezza. “Si fa tutto con meno livore, meno propaganda e meno violenza, ma il Governo continua a chiudere i porti. E mantiene le multe per far passare il messaggio che dietro ci sia qualcosa di irregolare”

Decreto Immigrazione, Msf: “Dietro l’accoglienza rimane la criminalizzazione delle ong”

 “E’ un decreto che strombazza principi di solidarietà e accoglienza ma, nei fatti, non smantella il messaggio propagandistico sul soccorso in mare. Le multe vengono ridotte ma rimane il principio di criminalizzazione delle ong”. E’ duro il commento di Marco Bertotto, responsabile Advocacy di Medici senza Frontiere sulle modifiche ai decreti sicurezza approvate in Consiglio dei ministri. 

Il nuovo decreto Immigrazione interviene, infatti, anche in materia di limitazione o divieto di transito di navi nelle acque territoriali italiane. Nei casi di “ordine e sicurezza pubblica o legati a violazioni della leggi sull’immigrazione” il ministro dell’Interno può adottare un provvedimento di limitazione di concerto con i ministri della Difesa e delle Infrastrutture e dei trasporti, previa informazione del presidente del Consiglio dei ministri. Tale divieto non è previsto per le operazioni di soccorso “immediatamente comunicate alle autorità italiane e alle autorità dello Stato di bandiera” e condotte nel “rispetto delle norme di diritto interrnazionale e delle indicazioni del competente centro di coordinamento dei soccorsi in mare”. Per quanto riguarda le sanzioni si passa dal piano amministrativo a quello penale nel caso di violazioni, il riferimento normativo è all’articolo 1102 del codice della navigazione. Le multe previste variano da un minimo di 10mila a un massimo di 50mila euro. 

Una previsione sanzionatoria che secondo le ong lascia intatto l’impianto di “criminalizzazione del soccorso in mare”. “Dopo una stagione estiva caratterizzata da naufragi e morti in mare, ci sembra una contraddizione profonda vedere che nel testo non c’è nessun riferimento a misure da adottare per rafforzare il salvataggio nel Mediterraneo centrale - sottolinea Bertotto -. Nei fatti l’attuale Governo ha continuato a chiudere i porti, utilizzando però tecniche diverse e nuove norme per fermare navi e aerei civili. Si fa tutto con meno livore, meno propaganda e meno violenza, ma anche solo la riduzione delle multe fa capire come si mantenga la logica finta che vede nel soccorso un'attività di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare”.

Il responsabile di Medici senza frontiere ricorda che quanto previsto dal decreto (e cioè le comunicazioni tempestive all’Mrcc competente e allo Stato di bandiera) viene sempre attuato dalle navi umanitarie in caso di soccorso di naufraghi. “Abbiamo sempre rispettato le convenzioni internazionali e il diritto marittimo, sono convinto quindi che le sanzioni non saranno mai applicate - aggiunge -. Anche nel caso di indicazione del porto di Tripoli per lo sbarco, il nostro rifiuto sarebbe in linea con le convenzioni internazionali. Non è questo il problema, il problema è il messaggio che si vuole dare: si mantiene la multa per mantenere la criminalizzazione. Ancora una volta prevale una logica di propaganda, con lo stesso spirito di contraddizione, per noi rilevatore, che poi ha portato al Codice di condotta di Minniti. Si mette in piedi un meccanismo che permette di dire che sotto c’è qualcosa di irregolare. E questo è sbagliato. E’ solo un feticcio in mano alle autorità. Anche nel recente Migration Pact gli Stati sono stati invitati a non criminalizzare le ong che fanno soccorso in mare, in Italia abbiamo ancora strada da fare”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)