Erasmus+, più Europa. Sentire di nuovo nominare il programma Erasmus è una boccata di aria fresca

L’obiettivo di Erasmus+ 2021-2027 è quello di essere ancora più inclusivo rispetto al passato e a sostenere le transizioni verde e digitale.

Erasmus+, più Europa. Sentire di nuovo nominare il programma Erasmus è una boccata di aria fresca

In questo tempo grigio di chiusure, mascherine, didattica a distanza, incontri negati del terzo tipo, suona come una musica ammaliante la notizia del sì definitivo del Parlamento europeo al nuovo programma Erasmus+ 2021-2027, con addirittura il raddoppio dei finanziamenti rispetto al programma precedente: saranno infatti a disposizione oltre 28 miliardi di euro, mentre nei sette anni precedenti la dotazione finanziaria ammontava a soli 14,7 miliardi di euro. Nelle fasi conclusive dei negoziati con il Consiglio, i deputati sono riusciti a ottenere un importo aggiuntivo di 1,7 miliardi di euro.
Cosa sia il programma Erasmus lo sanno un po’ tutti, così come è facile immaginare l’importanza di una iniziativa che da quando è stata avviata ha portato una grande mobilità di giovani in tutta Europa, permettendo a oltre 10 milioni di persone di vivere un’esperienza all’estero, cambiando così la loro vita.
Ebbene, sentire di nuovo anche solo nominare il programma Erasmus, in tempo di pandemia, è davvero una boccata di aria fresca, una sensazione di speranza ritrovata, di sguardo in avanti per il futuro dei giovani in Italia e in Europa. Rilanciare il programma Erasmus è rilanciare la normalità della vita dei giovani e degli studenti, scommettere una volta di più sulle possibilità di futuro.

Al momento del lancio del nuovo programma Erasmus+ da parte della Commissione europea, nel marzo scorso (e va ricordato in che stato era la situazione pandemica, che oggi sembra più leggera grazie anche alla campagna vaccinale in corso), Mariya Gabriel, commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, spiegava come il raddoppio previsto dei fondi per i prossimi anni dimostrasse “l’importanza attribuita all’istruzione, all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita e ai giovani in Europa. Erasmus+ – concludeva – resta un programma unico per dimensioni, portata e riconoscimento globale, coinvolge 33 Paesi ed è accessibile al resto del mondo attraverso le sue attività internazionali. Grazie a Erasmus+ realizzeremo lo spazio europeo dell’istruzione”.

Il 70% del budget sarà destinato a finanziare progetti di mobilità per l’apprendimento in Europa e oltre, mentre il 30 % sarà destinato ai progetti di cooperazione transnazionale. L’obiettivo di Erasmus+ 2021-2027 è quello di essere ancora più inclusivo rispetto al passato e a sostenere le transizioni verde e digitale, investendo in progetti di sensibilizzazione alle tematiche ambientali e in progetti per lo sviluppo di competenze digitali di elevata qualità.
Un bel segnale, dunque. Con un’aggiunta importante. All’interno del Programma, infatti, è compresa l’iniziativa DiscoverEu che offre ai giovani l’opportunità di richiedere un pass gratuito per viaggiare in Europa a scopo didattico e scoprire la diversità culturale e linguistica del continente.
Insomma, si riparte. Le modalità con cui i giovani potranno effettivamente muoversi sono tutte da verificare, dovranno fare i conti con la situazione del Covid, ma la scommessa che porta con sé Erasmus+ è di quelle affascinanti e coraggiose.

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Fonte: Sir