Migranti, Medu: “Ordinanza di Musumeci confusionaria e incauta”

L’organizzazione Medici per i diritti umani esprime preoccupazione per il provvedimento: “Sbagliato equiparare la difficile situazione degli hotspot siciliani con quella dei centri di accoglienza, dove nessuna emergenza Covid-19 è stata riscontrata. Non è nemmeno chiaro a quali strutture Musumeci si riferisca con quell’espressione”

Migranti, Medu: “Ordinanza di Musumeci confusionaria e incauta”

È confusionaria l'equiparazione della difficile situazione che stanno vivendo gli hotspot siciliani, in particolare quello di Lampedusa, con quella dei centri di accoglienza, per i quali nessuna emegenza Covid-19 è stata riscontrata. Non è nemmeno chiaro a quali strutture Musumeci si riferisca con quell’espressione”. Così l’ong Medu, Medici per i diritti umani, esprime preoccupazione per l’ordinanza del presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, che nei giorni scorsi ha ordinato lo sgombero immediato dei migranti presenti negli hotspot e dei centri di accoglienza.

“Il sovraffollamento dell’hotspot di Lampedusa è senza ombra di dubbio un’emergenza che poteva e andava gestita con maggiore pianificazione da parte del governo italiano – affermano da Medu –. Nelle scorse settimane, criticità dovute alla compresenza di gruppi con quarantene sfasate una con l’altra sono state riscontrate anche presso l'hotspot di Pozzallo, pur se in grado assai minore. È necessario però sottolineare come, nel recente passato, la macchina dell’accoglienza in Sicilia sia stata in grado di assorbire sbarchi in numeri superiori anche dieci volte rispetto a quelli che hanno caratterizzato questa stagione estiva, e che la pandemia avrebbe complicato la gestione dei flussi in arrivo era un fattore conosciuto e prevedibile”.

Ciò nonostante, secondo l’organizzazione, la soluzione a questa problematica non può essere uno sgombero definito “improvviso e impraticabile”, che nel giro di 48 ore porti tutti i migranti degli hotspot fuori dalla Sicilia, senza considerazione alcuna dei bisogni e delle vulnerabilità delle singole persone. “Non risultano veritiere le affermazioni del Presidente Musumeci rispetto ad uno svuotamento in corso dell'hotspot di Pozzallo conseguente la sua ordinanza – si legge nella nota –. Ciò che è avvenuto il 25 agosto è stato un trasferimento da Pozzallo dei migranti risultati positivi ai tamponi, secondo una prassi che era già stata seguita nelle settimane precedenti per casi analoghi. Al momento, infatti, vi sono ancora in hotspot circa 90 migranti, i quali verranno trasferiti solo al termine della loro quarantena, come da usuale procedura”.

Infine, Medu mette l’accento sul fatto che l’ordinanza rappresenta una grave violazione del diritto internazionale e dei diritti umani: in particolare l’art. 2, che vieta “l’ingresso, il transito e la sosta nella regione da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane”, è in aperto contrasto con il diritto d’asilo previsto dalla Costituzione italiana. “Il risultato di questa ordinanza è uno scontro tra la Regione Sicilia e il ministero dell'Interno, che vedrà coinvolta la magistratura e del quale non si sentiva la necessità – conclude Medu –. Chiediamo dunque al governo che vengano presi tutti i provvedimenti necessari affinché situazioni di sovraffollamento e di potenziale diffusione del contagio non si ripropongano più all’interno degli hotspot, nel rispetto dei diritti sia dei migranti che di tutti gli operatori dell’accoglienza. Auspichiamo inoltre che ordinanze fuori contesto, provocatorie e impraticabili cessino di essere emanate dalla Regione Sicilia, sostituite da provvedimenti in grado di garantire i diritti fondamentali ed in particolare il diritto alla salute di tutte le persone presenti sul territorio”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)