Nasce Terzjus, Bobba: attuare la riforma del terzo settore, andremo lontano

L'osservatorio svilupperà e promuoverà cultura e ricerca su terzo settore, filantropia e impresa sociale. Con particolare attenzione alla nuova legislazione e al suo impatto per la vita delle organizzazioni

Nasce Terzjus, Bobba: attuare la riforma del terzo settore, andremo lontano

"Il nome Terzjus sintetizza la missione di questa realtà; il compito è chiaro e semplice: promuovere, attraverso attività di studio e ricerca, la comprensione e l'efficace applicazione del nuovo diritto comune del Terzo settore". Così Luigi Bobba, presidente di Terzjus, presenta il nuovo osservatorio giuridico promosso che si propone di essere un luogo aperto per monitorare lo sviluppo della legislazione e alimentare, attraverso commenti, riflessioni ed esperienze, una efficace e corretta applicazione della riforma del Terzo settore.

Un luogo, spiega Bobba durante la presentazione on line del sito, dove sviluppare e promuovere cultura e ricerca su Terzo settore, filantropia e impresa sociale. Con particolare attenzione alla nuova legislazione e al suo impatto, sia teorico che pratico, per la vita degli Enti, delle loro reti associative, nonché dei soggetti coinvolti nella riforma del Terzo settore. In tanti hanno aderito, protagonisti di un settore, quello non profit, che coinvolge in Italia quasi sei milioni di volontari e 850 mila dipendenti, distribuiti in oltre 360 mila organizzazioni, rappresentando più del 4% del Pil.

Tra i soci fondatori Airc, Auser, Fondazione Italia Sociale, Rete Misericordie e solidarietà, Open/Italia non profit, Anpas, Consorzio Sistema Integrato Welfare Ambito Br 3, Forum Nazionale del Terzo settore, Acli, Assifero e Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. "Se vuoi andare veloce vai da solo- sorride Bobba- se vuoi andare lontano vai insieme".

"Con la riforma del Terzo settore- spiega Bobba- è stato introdotto per la prima volta nell'ordinamento della nostra Repubblica un 'diritto comune’. Un passaggio essenziale per dare un vestito appropriato e distintivo a quel vasto universo di soggetti che il nuovo Codice qualifica con l'acronimo Ets: Enti del terzo settore. Ma il viaggio per completare e attuare la riforma sarà ancora lungo e pieno di insidie". Da qui l'idea di Terzjus come uno strumento "per monitorare, accompagnare e sostenere l'attuazione della riforma", continua ancora l'ex parlamentare.

La presidente del Senato Elisabetta Casellati sottolinea che "mai come oggi gli operatori del Terzo settore rappresentano un alleato di cui le Istituzioni non possono fare a meno per arrivare nelle case di tutti, per aiutare chi ha bisogno e per assistere chi versa in gravi difficoltà".

Per il commissario europeo Paolo Gentiloni l'Italia "ha bisogno più che mai del contributo delle imprese sociali, dell'associazionismo, del servizio civile, di quell'esercito del bene comune che rappresenta una parte straordinaria del nostro Paese" per "limitare le diseguaglianze e rafforzare la resilienza dei nostri sistemi sociali".

Nunzia Catalfo, ministra del Lavoro, assicura "totale disponibilità e impegno del ministero per dare attuazione alla riforma" del Terzo settore, in particolare al "registro unico del Terzo settore e al portale del social bonus". "Non so se l'Italia ce l'avrebbe fatta senza il contributo di solidarietà e iniziativa del Terzo settore. Terzjus- aggiunge il viceministro dell'Economia Antonio Misiani- può fungere da pungolo per il governo, ne abbiamo assolutamente bisogno, per completare la riforma". Giuseppe Conte sottolinea gli aspetti di "inclusione, solidarietà e partecipazione" delle associazioni non profit e plaude a Terzjus, "strumento incisivo di comunicazione e socializzazione". (DIRE)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)