Coronavirus e adozioni internazionali: “Il governo aiuti le coppie in crisi economica”

Su Facebook l’appello di un padre adottivo al premier Conte e alla ministra Bonetti. Intanto il nuovo rapporto pubblicato dalla Cai evidenzia il calo dei casi di adozione dall’estero: incidono relazioni familiari instabili, depressione dell’economia, ma anche una maggiore tutela dell’infanzia nei paesi d’origine

Coronavirus e adozioni internazionali: “Il governo aiuti le coppie in crisi economica”

“Il Covid-19 ha messo in crisi l’economia del Paese. E ha messo in crisi anche noi”, dice Arnaldo Funaro, 45 anni, papà adottivo di una bambina di sette anni, pronto con sua moglie ad accogliere una seconda figlia sempre dalla Cina. Il tema è quello dei posti di lavoro andati in fumo, di famiglie in cassa integrazione, del venire meno di quelle certezze economiche necessarie per portare avanti il percorso dell’adozione internazionale. Una strada spesso alternativa alle adozioni nazionali il più delle volte senza sbocchi di soluzione, “perché le richieste sono troppe” rispetto alle bambine a i bambini in attesa di una famiglia. Ecco quindi l’appello: “Il governo dia una risposta valutando se è possibile anticipare una parte delle risorse che lo Stato dà alle famiglie” a titolo di rimborso parziale delle spese affrontate ai fini dell’adozione.

L’appello su Facebook

Funaro lancia la proposta anche tramite la sua pagina Facebook “Un bimbo mi aspetta” pensando a donne e uomini, aspiranti mamme e papà, che “hanno rinunciato a tutto pur di non rinunciare ai bimbi che li aspettano da qualche parte”. “Queste persone, tra le quali ci sono anche io, hanno lavorato di più, in ogni modo, con ogni mezzo, per poter mettere insieme la cifra che serve per prendere il volo in due e tornare in tre”, si legge nel post indirizzato con tanto di “tag” al presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, e alla ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti.

La richiesta “non è per me che ho già potuto mettere da parte i soldi necessari” rispetto a un iter durato 35 mesi e “costato in totale 33 mila euro”, dice l’uomo, affermato professionista della comunicazione. Si tratta invece di un invito ad agire nell’interesse di altre coppie. Come quelle che hanno espresso disagio parlandone nel gruppo chiuso di Facebook creato da Funaro. Una comunità online nata perché “la cosa che aiuta di più è la condivisione, il non essere soli rispetto alla burocrazia di un percorso così frustrante”.
“Molte di queste persone - aggiunge questo papà romano - hanno già pagato gli enti autorizzati” incaricandoli a procedere a seguito del decreto di idoneità emesso dall’autorità giudiziaria, “ma adesso non sono più in grado di sostenere il resto dei costi”. “Serve un aiuto valutando caso per caso, in base ai redditi, attivando una cabina di regia che veda insieme governo e commissione per le adozioni internazionali”, è dunque la proposta.

Famiglie “bloccate” all’estero

La questione preoccupa inoltre gli stessi enti che si reggono sui contributi delle famiglie. Di più, già prima della pandemia da coronavirus, anche “Ai. Bi. Amici dei Bambini” ha chiesto al governo un più forte sostegno economico per incentivare le coppie. Un problema che si aggiunge ai tempi d’attesa - in media 45 mesi, con punte di oltre 73 nel caso di Haiti - allungati da questa emergenza sanitaria con quarantene su scala mondiale, limiti alla circolazione internazionale, uffici chiusi, e con famiglie rimaste “bloccate” all’estero su cui è concentrata l’attenzione della commissione per le adozioni internazionali (Cai), come chiarisce sul suo sito istituzionale la stessa commissione, presieduta dalla ministra Bonetti.

Adozioni internazionali in calo

Una situazione che va a incidere sulle richieste di adozione internazionale già da tempo caratterizzate da un calo delle coppie adottive. Diminuzione messa a fuoco nel rapporto “Dati e prospettive nelle adozioni internazionali” realizzato da Cai in collaborazione con l’Istituto degli Innocenti e aggiornato al 31 dicembre2019. Dallo studio risulta infatti un nuovo minimo storico per l’anno scorso, quando sono state 969 le coppie richiedenti a scopo adottivo l’autorizzazione all’ingresso in Italia di minorenni, “con una riduzione del 14% rispetto all’anno precedente”. Un dato “ancora più significativo” se paragonato alle 1.819 coppie del 2015, per una diminuzione in termini assoluti del 46,7% nell’ultimo quinquennio considerato.

A livello mondiale, la riduzione numerica delle adozioni si lega anche a ragioni interne ai paesi che accolgono minorenni stranieri per finalità adottive. Ad esempio, pesano i fattori “relativi alla crescente instabilità delle relazioni di coppia, nonché la depressione economica che ha attraversato gran parte dei Paesi tradizionalmente accoglienti”.

La Convezione dell’Aja e la tutela dei minorenni

Inoltre, sempre rispetto alla diminuzione entrano in gioco dinamiche dei paesi di origine. Trasformazioni - emerge dal rapporto - che non sono necessariamente di segno negativo. “In molte realtà infatti sono determinate dall’adesione e ratifica della Convenzione de L’Aja” e da “modifiche legislative mirate a rendere più sicure e trasparenti le procedure adottive” per contrastare tra le altre cose il fenomeno della tratta. A ciò si aggiungono il miglioramento delle politiche interne a favore dell’infanzia e gli incentivi all’adozione nazionale, “lasciando all’adozione internazionale un compito maggiormente sussidiario se non del tutto residuale”.

Anche Funaro si sofferma sulla Convenzione dell’Aja: “La Cina - dice a proposito della sua esperienza - ha fornito tutta una serie di documenti per dimostrare che mia figlia era stata effettivamente abbandonata” e dunque non sottratta illecitamente al proprio contesto d’origine. “Tutto questo implica per gli Stati sforzi organizzativi che si fanno ricadere sulle coppie. Ma io - conclude l’uomo - non ho mai voluto scegliere paesi in cui la Convenzione non è stata recepita; ho sempre voluto la sicurezza di non essere complice di possibili crimini”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)