Il futuro in coppetta: come ti invento il tiramisù istantaneo

Anche nei momenti più bui, la piccola impresa veneta riserva delle soddisfazioni come la macchina da bar per il tiramisù.

Un’ottima idea che è anche buona, quella di Iuri Merlini e della sua Meesoo,  perché promette nuova vita ad una produzione tradizionale senza perderne in qualità e garantendo posti di lavoro in Italia.

Il futuro in coppetta: come ti invento il tiramisù istantaneo

In un’epoca in cui tutto ciò che si poteva inventare sembra sia già stato realizzato, scoprire che la macchina del tiramisù è cosa piuttosto recente dà sensazioni contrastanti.

Ma come, si dirà, nessuno aveva mai pensato di mettere in produzione un macchinario per realizzare uno dei dolci più celebri della nostra pasticceria?

Sembra proprio di no, forse perché — come ricorda chi a questa macchina ha pensato per davvero — quando si chiede ad un goloso consumatore dove abbia mangiato il tiramisù più buono della sua vita, risponde immancabilmente a casa propria.

Una lavorazione delicata

«Si tratta di un prodotto non difficile in assoluto — riflette Iuri Merlini — ma fresco e di conseguenza delicato. L’idea è venuta partendo dalla parte più delicata, dal mascarpone».

L’intuizione è di quelle furbe: un macchinario da bar, relativamente compatto, con una spina del mezzo che azionata eroga fiotti di crema pronta da gustare.

«La prima idea si è rivelata impraticabile — continua Iuri Merlini, che del macchinario è l’inventore assieme a Marco Vit — premere un tasto e vedere uscire il tiramisù finito, savoiardi inclusi. Siamo partiti con l’idea di utilizzare una macchina già esistente, come quelle per la panna e il gelato, poi siamo passati ad ideare un macchinario solo per la produzione della crema del tiramisù».

Industriale no, artigianale sì

Le nonne insegnano: fatta la crema all’uovo e mascarpone, il più sta nel bagnare i savoiardi, senza romperli o esagerare col caffé.

Ecco che l’idea che sta dietro a Meesoo inizia a prendere forma: un servizio integrato, pronto all’uso, rivolto ai professionisti del settore che non hanno il tempo, gli spazi o il contesto adeguato alla preparazione di un prodotto tanto delicato.

La crema, preparata artigianalmente, arriva surgelata dalla pasticceria Meesoo così come i savoiardi già imbevuti nel caffè e vanno solo riattivati, come si dice in gergo.

Il ristoratore non deve far altro che organizzare la linea, alla preparazione pensa il macchinario: il cliente ordina e il tiramisù viene realizzato al momento. Just in time, per la gioia degli aziendalisti.

Un’idea buona da esportare

«I nostri primi clienti — racconta il fondatore di Meesoo, Iuri Merlini —  erano quelli che il tiramisù lo facevano in casa o che non potevano averlo, come i chioschi al mare. Con il nostro macchinario è possibile consumare il tiramisù a 35 gradi, senza problemi di conservazione».

Anche il mercato inizia ad accorgersi della start-up veneta e la macchina del tiramisù comincia a diffondersi, prima nel Nord Italia e poi in Europa.

«Abbiamo una buona richiesta — commenta Iuri Merlini — sia dal mercato nazionale che dall'estero. Cresciamo bene nel medio oriente, a Londra e nel Regno Unito mentre abbiamo molte richieste da Cina e Stati Uniti dove non siamo ancora presenti».

Dall'industria pesante all'industria pensante, e pure dolce

«Nel mercato del food si parla tanto di innovazione — chiosa il fondatore di Meesoo —  ma d’innovazione ce n’è poca ed è spesso mal vista».

Di tecnici con formazione ingegneristica che si approcciano al mondo della gastronomia e della pasticceria sembra sempre che non ce ne siano: tutti sappiamo —  o dovremmo sapere — chi ha inventato questa o quella delizia ma nessuno si ricorda di chi ha reso disponibili gli strumenti indispensabili a prepararla.

«Abbiamo strutturato i volumi produttivi per salvaguardare la qualità — continua Iuri Merlini —  è per questo che il nostro tiramisù è buono. Siamo organizzati a rete: noi curiamo l’ingegnerizzazione e poi le macchine vengono costruite e assemblate a Fossalta di Piave grazie a componentistica realizzata in Italia».

«La cosa basica — conclude Iuri Merlini —  è stata domandarsi perché si possa spillare un gelato da una macchina e un tiramisù no. Da lì siamo passati ai prototipi, provato diverse macchine e poi siamo arrivati allo studio del macchinario da produrre in serie: le cose vengono sempre a piccoli passi, fra molte difficoltà, ma è anche questo il bello».

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