Il galoppo dell’inflazione. Si chiama caro-vita, e sta correndo verso quel 10% che non si vedeva in Italia da molti anni

Un impoverimento reale che sta toccando più o meno tutti, ma soprattutto chi non ha alcuna arma per difendersi come i pensionati.

Il galoppo dell’inflazione. Si chiama caro-vita, e sta correndo verso quel 10% che non si vedeva in Italia da molti anni

Molti di noi si saranno accorti, nel pagare la spesa, che i prodotti sono più o meno quelli di sempre, mentre lo scontrino no: si spende di più. Tutti noi stiamo convivendo da tempo con il prezzo di benzina e gasolio parificato a quello di un litro di buon vino Doc. E affrontiamo bollette di luce e gas da brividi.

Si chiama inflazione, caro-vita, e sta galoppando verso cifre da paura: quel 10% che non si vedeva in Italia da molti anni. A renderla più pesante, la sostanziale immobilità delle entrate, delle nostre fonti di guadagno: quindi un impoverimento reale che sta toccando più o meno tutti, ma soprattutto chi non ha alcuna arma per difendersi come i pensionati.

La Bce che amministra la nostra moneta, sta valutando che fare. Una prima mossa prospettata sarà quella di rincarare il costo del denaro così come fatto negli Stati Uniti. Non una buona cosa per gli italiani e per l’Italia: pagheremo di più mutui e prestiti, ci costerà di più di interessi la montagna di debito pubblico che grava sulla nostra testa.

Dieci anni fa l’allora presidente della Bce, Mario Draghi, pronunciò una storica frase in inglese che suonava così: faremo tutto ciò che è necessario per sostenere l’euro e quelle economie che, in quel momento, erano sotto lo scacco della speculazione internazionale (Italia, Spagna, Portogallo, Grecia…). Un piano di acquisti illimitato dei debiti pubblici da parte della Bce che smorzò rapidamente la speculazione.

Draghi ci regalò un decennio di relativa tranquillità, che non abbiamo sfruttato moltissimo. Finché l’abbiamo chiamato di persona a spegnere i troppi fuochi innescati dalla politica nostrana e dal Covid.

Ora la Bce di Christine Lagarde sta cambiando rotta rispetto alla sua linea di azione, e la politica lo sta espellendo dalle nostre istituzioni. Il tempo – e non ci sarà da aspettare tanto – ci dirà se queste scelte saranno state fruttuose e necessarie, oppure sciagurate.

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Fonte: Sir