“In salute e in malattia”, un reportage sulla mutualità volontaria in Italia

Sedici tavole illustrate documentano le storie di chi, incontrando sul suo cammino la malattia, ha scoperto cosa vuol dire far parte di una società di mutuo soccorso. Ideato da Fimiv, è stato realizzato da Angela Zurzolo con le illustrazioni di Cecilia Tamburini

“In salute e in malattia”, un reportage sulla mutualità volontaria in Italia

BOLOGNA – Sedici tavole illustrate che raccontano, attraverso le voci di chi ha sperimentato cosa significa affrontare una diagnosi di tetraplegia, di malattie rare o di ictus, se si è affiancati da una rete di soci che sono disposti a sostenere i costi della malattia. È “In salute e in malattia. Contro il mutuo egoismo”, il reportage  ideato dalla Fimiv, la Federazione italiana mutualità integrativa volontaria, e realizzato da Angela Zurzolo e dalla disegnatrice Cecilia Tamburini, il cui obiettivo è raccontare come sono nate e come si stanno evolvendo le forme di mutualità in base ai bisogni, cosa fanno e chi aiutano concretamente le società di mutuo soccorso italiane. “La scelta delle illustrazioni non è casuale – ha spiegato Placido Putzolu, presidente della Fimiv -: ci siamo posti il problema di come raccontare visivamente queste storie di disabilità e non autosufficienza, rispettando la privacy e la sensibilità degli intervistati che hanno voluto raccontare un pezzo delle loro esistenze turbate dalla malattia ma anche il supporto ricevuto dai soci che fanno parte delle mutue cui hanno scelto di iscriversi”.

Tra le storie raccontate anche quella di Marco (nome di fantasia) che si è iscritto a una società di mutuo soccorso quando era ancora in salute e, oggi, non è solo ad affrontare la diagnosi di tetraplegia successiva a un incidente stradale. Come sussidio Marco ha ricevuto un sostegno economico superiore alla quota versata ogni anno alla società di mutuo soccorso cui si era iscritto, sia in termini di rimborso delle spese sanitarie sia di strumenti necessari per affrontare la sua tetraplegia. Oltre a coprire le spese relative a tutti gli esami, agli interventi e alla riabilitazione, la mutua aderente alla Fimiv ha anche sostenuto i costi per l'acquisto dell'attrezzatura informatica necessaria per consentirgli di continuare a comunicare e ha acquistato per lui un furgone per permettergli di muoversi con la sedia a rotelle, per migliorare la sua qualità di vita e sostenere la sua famiglia. “I bisogni quotidiani per chi affronta una malattia sono concreti e spesso pesano sull'economia familiare, sbilanciando le esistenze e mettendole a dura prova”, dice la Fimiv. È questa consapevolezza “che ha unito i fondatori della prima società di mutuo soccorso in Italia che, più di 170 anni fa, istituivano un fondo per aiutare chi tra i soci si fosse ammalato, rivendicando il diritto alla previdenza sanitaria per ciascuno”, conclude Putzolu.  

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)