Rilevazione Caritas tra parrocchie e vicariati. Don Luca Facco: «Segni di una carità possibile»

A partire dal questionario Il direttore di Caritas Padova riflette su quanto emerge dalle risposte delle Caritas vicariali e parrocchiali. Dalla Carità, le comunità possono ripartire per ritrovare la propria identità

Rilevazione Caritas tra parrocchie e vicariati. Don Luca Facco: «Segni di una carità possibile»

Nella piena consapevolezza delle difficoltà del momento, un segnale di speranza. Don Luca Facco, direttore di Caritas Padova, di fronte ai questionari compilati da oltre 60 tra centri d’ascolto vicariali e Caritas parrocchiali, guarda il lato positivo: «È la dimostrazione di come la carità sia davvero possibile: è possibile da parte di tutti, è possibile da parte di tutte le comunità, non è qualcosa di straordinario. Un altro segnale che emerge dalle storie molto belle che abbiamo raccolto sono i tanti piccoli segni: dalla gratitudine per l’ascolto, al cittadino in situazione di necessità che ha segnalato a una vicina di casa altrettanto in difficoltà la presenza del centro d’ascolto e che l’ha invitata a fidarsi dei volontari».

Tra le piccole storie raccolte don Luca Facco cita le visite domiciliari per portare le borse della spesa dove non era possibile, specie tra gli anziani soli: «Mi ha colpito la scelta di molte parrocchie di avere un telefono dedicato alla raccolta dei bisogni delle persone, ma anche la tanta gratitudine per la generosità dimostrata. Emerge da questo l’immagine di una Chiesa molto concreta, di una Chiesa viva, che attraverso i piccoli segni dice che la carità è possibile».

Non solo la carità è possibile, ma è anche il punto da cui ripartire: «La carità può aiutare la comunità a riscoprire il proprio valore di comunità di credenti, discepoli di Gesù di Nazareth, e attraverso segni concreti di carità giungere proprio alla condivisione della Parola per arrivare a celebrare quel Signore vivo e risorto attraverso i sacramenti».

La sfida – come viene raccontata nel fascicoletto “La carità in un tempo di fragilità” – è superare la mentalità settoriale, proprio come avvenuto con l’iniziazione cristiana: «Proprio come l’iniziazione cristiana è un compito di tutta la comunità, così la carità non è un settore da delegare solo ad alcune persone ma riflette l’anima stessa di una comunità cristiana».

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