Ucraina, i disegni dei bambini raccontano il trauma della guerra

Nello spazio allestito da Save the Children nella più grande stazione ferroviaria di Bucarest, psicologi ed esperti di protezione dell'infanzia aiutano i bambini ad affrontare paura e stress. "I primi disegni hanno messo in luce chiaramente il trauma che avevano subito e stanno tentando di elaborare"

Ucraina, i disegni dei bambini raccontano il trauma della guerra

Nello spazio a misura di bambino allestito da Save the Children nella più grande stazione ferroviaria di Bucarest, punto di transito ogni giorno per migliaia di rifugiati dall’Ucraina, psicologi ed esperti di protezione dell'infanzia aiutano i bambini ad affrontare l'impatto devastante della guerra. L’area ludica è attrezzata per “dare ai bambini la possibilità di essere di nuovo bambini, dopo viaggi strazianti che li hanno costretti ad abbandonare le loro case e spesso anche famiglie e amici”.

primi disegni dei bambini, secondo quanto riportato dagli operatori di Save the Children, che opera in Ucraina dal 2014, “hanno messo in luce chiaramente il trauma che avevano subito e stanno tentando di elaborare”.  Una bambina di 12 anni ha disegnato una donna in lacrime vestita con i colori della bandiera ucraina, accanto ad un soldato grigio senza volto, mentre le bombe cadono da un aereo. Un bambino ha usato un pastello rosso per ritrarre se stesso che lascia la sua casa mentre un oggetto non identificato cade dal cielo. Un altro ancora, invece, ha disegnato due carri armati che rotolano sulla pagina. C’è chi infine ha disegnato due donne, una delle quali distesa a terra.
Oltre ai disegni che documentano gli orrori della guerra, i bambini che arrivano a Bucarest dall'Ucraina ritraggono le loro case o immagini che simboleggiano il loro arrivo in Romania. Come una bimba di 8 anni, che ha intrecciato la bandiera ucraina e quella romena, con cuori e messaggi di sostegno che celebrano la solidarietà tra i due paesi.

"Migliaia di famiglie dall'Ucraina passano attraverso la stazione ferroviaria di Bucarest Nord ogni giorno. I genitori arrivano esausti e provati, i bambini sono inizialmente molto riservati e silenziosi - racconta il Ceo di Save the Children Romania, Gabriela Alexandrescu - Il nostro spazio a misura di bambino consente ai genitori di riposare e avere accesso ai beni essenziali come cibo, acqua, informazioni tradotte e articoli per l'igiene, mentre i loro bambini giocano in un ambiente sicuro e possono iniziare a riprendersi dal viaggio e dall’orrore a cui anno assistito".

"I disegni dei bambini sono un mezzo attraverso il quale esprimono i loro sentimenti su ciò che hanno vissuto durante le ultime nove settimane. Molti di quelli che arrivano nel nostro spazio a misura di bambino a Bucarest sono spaventati e terrorizzati e non sanno come esprimere queste emozioni. Sono pensieri che possono essere molto confusi e difficili da elaborare per i bimbi. - spiega  la psicologa di Save the Children, Esperanza Leal Gil - La reazione del bambino dipende dall'età. Le emozioni più comuni che possono provare dopo aver vissuto il conflitto e la fuga sono la paura di essere feriti o di essere abbandonati. Le emozioni più comuni vanno dalla tristezza al senso di colpa, dalla rabbia all’impotenza per quello che è accaduto. Queste reazioni sono normali in questo tipo di situazione. La cosa più importante è offrire ai bambini uno spazio sicuro e protetto dove possano esprimere le loro paure e preoccupazioni. La terapia del disegno e del gioco aiuta i piccoli a liberare stress e ansia, dopo aver visto in Ucraina cose che nessun bambino dovrebbe mai vedere. Ogni guerra è una guerra contro i bambini".

Oltre allo spazio a misura di bambino alla stazione nord di Bucarest, Save the Children ha allestito altri spazi sicuri e tende di distribuzione di emergenza ai valichi di frontiera, negli snodi di trasporto e nei centri di accoglienza in Romania, Polonia e Lituania.
Si stima che oltre 5 milioni di persone - tra cui 2,8 milioni di bambini - hanno lasciato l'Ucraina dall'inizio dell’escalation del conflitto. 2,3 milioni rimangono ancora nel Paese, mentre più di 500 sono stati uccisi o feriti. In nove settimane di guerra solo il confine romeno sarebbe stato attraversato da oltre 750 mila rifugiati.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)