Bambini in attesa di famiglia. Salvio vive in comunità, ma cerca genitori affidatari

Fino a un anno fa viveva con la nonna, che non riusciva a prendersi cura di lui per problemi di alcol. Gioca a fare il duro, ma ha bisogno di aiuto. Il nuovo appello delle MammeMatte

Bambini in attesa di famiglia. Salvio vive in comunità, ma cerca genitori affidatari

Salvio è un bambino di 10 anni che, prima di essere portato in comunità, è sempre vissuto con la nonna in un piccolo appartamento seminterrato, umido e buio. Pur amandolo molto, la nonna non riusciva a rispondere ai suoi bisogni: vestirlo in maniera adeguata, mandarlo a scuola tutti i giorni, magari dotato di libri e merenda. Lei stessa, infatti, aveva un problema di alcolismo che non riusciva a risolvere. Un anno fa ha alzato bandiera bianca e ha chiesto l’intervento dei servizi sociali. Per lei è stata una decisione difficile e triste, ma si è resa conto di non farcela più. Ora per Salvio si è attivata l’associazione M’aMa dalla parte dei bambini, più nota come la Rete delle MammeMatte che, su mandato del Tribunale per i minorenni, si è messa alla ricerca di una famiglia affidataria.

Quando è entrato in comunità, nonostante fosse già in quinta elementare, Salvio non sapeva né leggere e né scrivere, fanno sapere le MammeMatte. Non sapeva neppure gestire la sua igiene personale né mangiare con le posate. In comunità ha cominciato a studiare e ha intrapreso un percorso terapeutico per rimettere a posto i pezzi del suo passato. Piano piano ha anche cominciato a superare le crisi di rabbia che lo caratterizzavano e, nonostante il carattere burrascoso, è amato tutti.

Malgrado i passi avanti, Salvio rimane però un bambino introverso e chiuso, uno di quelli che giocano a fare i duri. “Inizialmente non dà confidenza a nessuno, ma chi lo conosce meglio sa che è un tipo buono, affettuoso e alla continua ricerca di attenzione, anche esclusiva – precisano le MammeMatte –. È anche un ragazzino sensibile e generoso capace di creare relazioni forti e profonde. Ora non vuole più rimanere in comunità. Desidera una famiglia che lo ami e che gli faccia continuare a vedere la nonna che rimane una figura importante per lui”. Vanno bene genitori affidatari single o in coppia, etero o omosessuali, purché residenti nel Lazio o nelle regioni limitrofe.

Antonella Patete

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)