Centinaia di ucraini già accolti e oltre 180 mila euro donati, ma anche cibo e medicinali

Si concretizza l’impegno dei Csv sui territori grazie alla collaborazione con enti locali e non profit. Ecco gli aggiornamenti da Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna e Campania. Pronti anche corsi di lingua per adulti e bambini

Centinaia di ucraini già accolti e oltre 180 mila euro donati, ma anche cibo e medicinali

Dopo lo scoppio del conflitto in Ucraina, la macchina della solidarietà in Italia si è subito messa in moto coinvolgendo anche i Centri di servizio per il volontariato che, nel corso delle settimane, hanno favorito il lavoro di rete tra le associazioni locali, ma anche dei singoli cittadini che in maniera spontanea hanno offerto il proprio aiuto. Gli sforzi del sistema dei Csv sono stati da subito orientati ad intensificare e ottimizzare la collaborazione con gli enti locali e le istituzioni pubbliche, con l’obiettivo di dare risposte concrete e soprattutto calibrate alle esigenze manifestate sui territori, per sostenere in maniera adeguata le persone giunte in Italia. Ecco alcuni esempi delle iniziative intraprese dai Centri di servizio in Valle d’Aosta, Lombardia, Emilia-Romagna e Campania.

Il tavolo di coordinamento voluto dal governatore della Valle d’Aosta Erik Lavevaz, a cui siede anche il Csv regionale, ha già prodotto risultati importanti: sono 300 le persone giunte dall'Ucraina e accolte in famiglie o nelle strutture messe a disposizione tramite la protezione civile. Inoltre, la raccolta fondi congiunta per finanziare in primo luogo le iniziative di accoglienza dei profughi sul territorio valdostano, ha raccolto finora 55mila euro di donazioni.

Sono ben 131 mila euro quelli raccolti dalla campagna “Lecco ospita l’Ucraina” promossa da Fondazione comunitaria Lecchese, Csv Monza Lecco Sondrio, Distretto di Lecco, Ambiti distrettuali di Bellano, Lecco e Merate e Confcooperative dell’Adda. Grazie a questa iniziativa sono stati anche messi a disposizione 682 posti per accogliere, sia in famiglia che in strutture ricettive, i profughi provenienti dall’Ucraina.

Sempre in Lombardia, il Csf - Centro servizi formazione, in collaborazione con la sede di Pavia del Csv Lombardia Sud, promuove due percorsi formativi gratuiti rivolti a minori, giovani ed adulti provenienti dall’Ucraina. Si tratta di un corso di alfabetizzazione linguistica per apprendere l’italiano e un percorso di orientamento al territorio e ai servizi, per conoscere le istituzioni, i luoghi e le opportunità offerte. Le iniziative si terranno a Pavia, Vigevano e Voghera presso le sedi di Csf.

Ad Argenta, in provincia di Ferrara, l’emporio solidale gestito dal Csv Modena Ferrara ha aperto le porte a 80 persone in fuga dal conflitto, di cui circa la metà sono minori, e giunte in Emilia Romagna. Questo è stato possibile grazie al protocollo d’intesa sottoscritto da Comune di Argenta, Asp Eppi Manica Salvatori, la cooperativa sociale Cidas e il Csv. Nell’ambito di questo accordo è stata poi attivata una raccolta fondi per permettere il rifornimento degli scaffali dell’emporio e l’acquisto di beni di prima necessità mirati ai bisogni che emergeranno via via.

A Ferrara invece è aperto da lunedì 4 aprile uno sportello per i profughi ucraini che sarà attivo tutti i lunedì dalle 9:30 alle 12:00 presso la Caritas diocesana (via Brasavola 19). Lo sportello fornisce gratuitamente informazioni sulla procedura di registrazione presso la Questura di Ferrara e sulla compilazione della modulistica necessaria, ma anche sul permesso di soggiorno per protezione temporanea e sulla protezione internazionale. Su prenotazione, si fornisce anche un servizio di accompagnamento presso il punto assistenza unico in Fiera e altri servizi sul territorio. L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Ferrara, in collaborazione con la Caritas e la rete delle associazioni ferraresi facilitata da Csv.

Cinquecento confezioni di latte per bambini, 4600 litri di latte, oltre 2000 confezioni di formaggi e 3500 tra yogurt e merende. Sono i numeri della donazione di Granarolo al Fondo sociale di comunità “Dare per Fare”, che si aggiunge ai 10mila litri di latte e altrettanti chilogrammi di pasta donati a metà marzo, per sostenere le persone ucraine in fuga e ospitate sul territorio metropolitano di Bologna. Il Fondo, a cui partecipano numerosi enti profit e non profit, tra cui il Csv di Bologna, è un progetto istituito negli ultimi due anni per far fronte alle conseguenze sociali della pandemia da Covid19 e oggi la sua azioni si estende anche per venire in aiuto dei profughi. Sarà proprio il centro di servizio che coordinerà, insieme alle Caritas parrocchiali, la distribuzione di questi prodotti, che equivalgono a 171.756 pasti all’anno, a quattromila famiglie sul territorio.

Dal Csv di Avellino e Benevento si apprende che pochi giorni fa si sono messi in viaggio verso la frontiera ucraina dieci volontari delle Misericordie Irpine, con un carico di medicinali e materiale sanitario, raccolto nelle scorse settimane grazie alle donazioni di cittadini e associazioni del territorio, che saranno consegnati, insieme ad un mezzo di soccorso all’associazione Ucraini d’Irpinia.

Il sistema dei Centri di servizio, in tutta Italia, continua inoltre in maniera costante l’attività di informazione on line e via social, con news, post e pagine dedicate alle iniziative di solidarietà nate sui singoli territori.

Manifestazioni di interesse per lo svolgimento di attività di accoglienza diffusa nel territorio nazionale a beneficio delle persone provenienti dall’ucraina in fuga dagli eventi bellici in atto. (Alessia Ciccotti)

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)