“Coding girls”, 15 mila studentesse alla conquista del mondo del lavoro

La settima edizione del progetto ideato dalla Fondazione Mondo Digitale sostiene la parità di genere nei settori della scienza e della tecnologia: il programma prevede non solo allenamenti e competizioni di coding tra le scuole medie e superiori, ma anche sessioni di orientamento con tutor universitari e incontri motivazionali con role model

“Coding girls”, 15 mila studentesse alla conquista del mondo del lavoro

Incentivare la partecipazione delle giovani donne nel mercato del lavoro e sostenere la parità di genere nei settori della scienza e della tecnologia. Sono gli obiettivi di “Coding Girls”, progetto promosso dalla Fondazione Mondo Digitale e dalla Missione diplomatica Usa in Italia che coinvolgerà 100 classi delle scuole medie e superiori e 32 partner accademici, per raggiungere 15 mila studentesse di 24 città, dal nord al sud Italia. Il programma, giunto quest’anno alla settima edizione, prevede non solo allenamenti e competizioni di coding tra le scuole, ma anche sessioni di orientamento con tutor universitari e incontri motivazionali con role model.

“Siamo sempre più convinti che la strategia vincente per accelerare il raggiungimento della parità di genere sia la scuola, come presidio efficace contro ogni forma di disuguaglianza – afferma Mirta Michilli, cofondatrice dell’associazione Coding Girls e direttrice generale della Fondazione Mondo Digitale –. Aiutiamo le nuove generazioni a liberarsi da luoghi comuni e stereotipi, per progettare in libertà il loro futuro. Con percorsi di formazione esperienziale e trasformativa e il confronto costante con modelli positivi, le ragazze acquisiscono consapevolezza delle loro potenzialità. Intorno a Coding Girls stiamo creando un’originale alleanza costruita su una forte visione comune e la convinzione che serva con urgenza una leadership distribuita al femminile per far crescere il paese. Una vera e propria rivoluzione gentile e inclusiva”.

Crescendo anno dopo anno e facendo rete con diverse realtà, oggi dal programma nazionale di Coding Girls si sono sviluppate diverse declinazioni a livello locale: è il caso di Compagnia di San Paolo, che a Torino ha avviato una sperimentazione triennale con 600 studentesse di 10 scuole per valutare l’impatto del programma su competenze e percorsi educativi e professionali. Già nel primo anno, l’analisi condotta su un campione ha documentato nelle partecipanti un miglioramento auto percepito nelle competenze informatiche, un’aumentata consapevolezza delle proprie potenzialità nell’ambito della programmazione e una maggiore propensione a prendere in considerazione una futura carriera universitaria e lavorativa nell’ambito Stem. A Milano, poi, il progetto “Code & Frame” prevede un percorso formativo per appassionare 250 studentesse alla cultura scientifica, con un focus sulla tecnologia come strumento chiave per rispondere alle sfide ambientali del nostro tempo.

“A dieci anni dalla legge Golfo-Mosca sulle quote rosa, le donne nei cda delle società quotate in borsa sono passate dal 7,4 per cento al 36,4 per cento, ma senza produrre un impatto diretto sul management e cambiamenti profondi nel sistema economico e sociale – scrivono dalla Fondazione Mondo Digitale –. La conciliazione dei tempi di vita è ancora una forte criticità, mentre la qualità del lavoro femminile peggiora con il perdurare della crisi. Secondo la società di consulenza McKinsey, i posti di lavoro ricoperti dalle donne sono 1,8 volte più vulnerabili all’emergenza sanitaria in corso rispetto a quelli degli uomini, un gender gap che potrebbe ridurre la crescita del pil globale di oltre mille miliardi di dollari nel 2030. Occorre potenziare la presenza delle donne nei settori scientifici e tecnologici caratterizzati da carenze di competenze, superando stereotipi e pregiudizi che condizionano anche le nuove generazioni”.

Alice Facchini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)