Coronavirus: ecco le nuove disposizioni per il servizio civile

Aggiornate le indicazioni per le regioni e le province indicate nel decreto entrato in vigore l'8 marzo: sospesi i progetti e l'attività degli operatori volontari fino al 3 aprile. Sospese anche le partenze all’estero. Cnesc:  "Condivisione e sostegno"

Coronavirus: ecco le nuove disposizioni per il servizio civile

ROMA - Il Dipartimento delle Politiche giovanili e del Servizio civile universale, a seguito de Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri entrato in vigore l'8 marzo, ha aggiornato le indicazioni per la gestione degli operatori volontari durante l’emergenza legata alla diffusione del COVID-19.  "In particolare – spiega il Dipartimento -, la circolare introduce nuove misure specifiche per i territori della regione Lombardia e province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia”.

“Nei suddetti territori, in attuazione di quanto previsto dallo stesso art.1 del DPCM […] si stabilisce la sospensione dei progetti di servizio civile, limitatamente alle sedi di attuazione presenti nei territori stessi, e la conseguente sospensione dal servizio da parte degli operatori volontari. Le suddette sospensioni si applicano, allo stato attuale, fino al 3 aprile 2020, e vanno intese, in considerazione della straordinarietà della situazione e della durata ridotta, come ulteriori giorni di permesso straordinario per causa di forza maggiore, in aggiunta a quelli indicati dalle ‘Disposizioni concernenti la disciplina dei rapporti tra enti e operatori volontari del servizio civile universale’ del 14 gennaio 2019” prosegue la Circolare.

Il Dipartimento ha inoltre sospeso, fino al 3 aprile 2020, le partenze all’estero degli operatori volontari attualmente presenti nei territori indicati dal Decreto del Governo, “per i quali si potrà prevedere un diverso impiego, sempre nei limiti imposti dal decreto con riferimento agli spostamenti, oppure la sospensione del servizio”.

Per gli “avvii in servizio” programmati per il 30 marzo il Dipartimento si riserva di fornire indicazioni nei prossimi giorni alla luce dell’evoluzione dell’emergenza mentre, in considerazione della situazione attuale, non saranno resi operativi i “subentri” previsti per il prossimo 15 marzo, a prescindere dal territorio interessato dal progetto. La Circolare è stata condivisa dalla Conferenza Nazionale Enti di Servizio Civile, l’associazione dei principali enti di servizio civile in Italia. “Ne approviamo l’impianto culturale e operativo – scrive in una nota la Cnesc - che riprende quanto avevamo anticipato il 3 marzo incontrando il Capo Dipartimento e la Direttrice dell’Ufficio per il Servizio Civile Universale. La tutela della salute degli operatori volontari e le misure di permesso straordinario per coprire i giorni di malattia o di coinvolgimento nei provvedimenti cautelativi stabiliti dalle norme sanitarie, sono nello stesso tempo, una priorità individuale e una misura di tutela della comunità, oltre che di rispetto delle leggi. Anche il fermo forzato di numerose attività ordinarie in cui erano impegnati gli operatori volontari, può costringere a ricorrere alla medesima misura”. “Ma l'evoluzione della situazione sanitaria, sociale ed economica del nostro Paese richiede, accanto a disposizioni di tutela, azioni di partecipazione civica - prosegue la Cnesc -. Per questo, mentre stiamo raccogliendo dalle nostre articolazioni territoriali esperienze già in atto per metterle a disposizione di tutti i territori dove ce ne sarà bisogno, condividiamo l'invito che viene dalla citata circolare a ‘continuare ad assicurare, con responsabilità e consapevolezza, il proprio contributo quotidiano a favore dei territori e delle comunità’ continuando a svolgere il servizio civile universale ove possibile, realizzando al meglio le attività previste dai progetti. Laddove temporaneamente non possibile ci stiamo attivando con le organizzazioni di base per rimodulare e per reimpostare il servizio degli operatori volontari, una volta ricevuto il loro consenso, in attività nuove a favore della comunità”.

Nel fare ciò sarà molto importante la collaborazione con gli enti locali, gli altri organi pubblici e le organizzazioni del Terzo Settore, per attivarsi in modo chiaro, con formazione e informazione smart, al fine di coinvolgere gli operatori volontari che saranno d’accordo, in attività nuove e temporanee verso i cittadini, a cominciare dalle attività di socialità della cui importanza ora ci rendiamo conto”, conclude la nota.

Francesco Spagnolo

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)