Donazioni in ripresa nel 2020, il "ruolo propositivo del terzo settore”

Presentato il terzo rapporto dell’Istituto Italiano Donazione: nella seconda parte del 2019  rallentano le raccolte fondi (585 i donatori in meno), ma aumentano nel 2020 Tabò: “C’è ottimismo per la società di domani”. Necessario far crescere il peso politico e istituzionale del terzo settore

Donazioni in ripresa nel 2020, il "ruolo propositivo del terzo settore”

Il terzo settore non è un ruolo di supplente, deve essere riconosciuto il ruolo propositivo”. Presentato il terzo rapporto dell’Istituto Italiano della Donazione, frutto del lavoro dell’Osservatorio sul Dono, che analizza le tendenze della popolazione sull’andamento delle raccolte fondi degli enti no profit in Italia, coinvolgendo mezzi di informazione, imprese, opinione pubblica e terzo settore. “Il dono non è una dimensione astratta e teorica – spiega il presidente dell’Istituto italiano della donazione, Stafano Tabò –. Il report vuole farci capire concretamente come il nostro Paese esprime in termini concreti il ruolo del fundrising. C’è ottimismo per la società di domani”.

Sotto la lente delle tre dimensioni del dono (denaro, tempo e biologia), lo studio mostra nella seconda parte del 2019 un rallentamento delle raccolte fondi, 585 donatori in meno, ma un aumento nel 2020. I primi 6 mesi del 2020 sono, infatti, cresciute le donazioni a favore dell’emergenza. Emergono, inoltre, nuovi strumenti come iban e social network. Se si confrontano i dati della raccolta fondi della Protezione Civile, in occasione dei terremoti nel centro Italia del 2016, tramite Sms erano stati raccolti 35 milioni di euro, quest’anno la cifra, mediante l’utilizzo di altri mezzi, è stata pari a 169 milioni di euro.

“Dobbiamo guardare positivamente a questa epoca – dice Alessandro Beda, Consigliere  delegato di Solidalidas –. Nonostante il problema Covid, c’è speranza: molte persone, istituzioni e imprese hanno mostrato resilienza. Le imprese si sono rese conto che per lavorare bene è necessaria la coesione sociale con la comunità. L’ospedale Sacco di Milano ci ha chiesto collaborazione per un grande progetto di ricerca per trovare il migliore farmaco per il Coronavirus che potesse essere utilizzato negli ospedali italiani, e c’è stata una forte partecipazione delle imprese nel fundrising. Questa è la prova che il mondo dell’imprese si avvicina fortemente al tema del dono”.

Un’attenzione che deve necessariamente coinvolgere la politica e le istituzioni.  “Col Recovery fund chiediamo una maggiore attenzione. - dice Francesca danese, portavoce del Forum nazionale del terzo settore –. Non sempre noi siamo la medicina che va a coprire problemi di vasto impatto. Dobbiamo svolgere un luogo politico di proposta per fare progetti che tengano conto dell’Italia, da nord a sud fino alle isole, chiedendo applicazione e maggiore peso. Dobbiamo guardare al mondo nuovo dell’epoca Covid. Ci sono tanti giovani in cui abbiamo visto un grande impegno, non solo nelle reti date per scontate, ma anche laici cattolici che insieme stanno concorrendo a tenere insieme questo Paese. Teniamo anche conto dell’art. 55 del nuovo Codice del terzo settore per applicarlo correttamente”.

Camilla Canale

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)