Il grido di dolore di Rossi Doria. L’ex sottosegretario all’Istruzione indica l’importanza di azione strategica e alleanza tra agenzie educative

"Su questi temi non ci può essere destra e sinistra - dice Marco Rossi Doria - , tutto il Parlamento si deve mobilitare sulla violenza di genere sulle bambine"

Il grido di dolore di Rossi Doria. L’ex sottosegretario all’Istruzione indica l’importanza di azione strategica e alleanza tra agenzie educative

E’ un allarme vero e proprio quello che Marco Rossi Doria, ex sottosegretario all’Istruzione e ora presidente dell’associazione no profit “Con i bambini” ha lanciato qualche giorno fa in un’intervista su La Stampa parlando della povertà educativa in relazione anche ai gravi fatti di cronaca che hanno visto coinvolti minori in particolare a Caivano. Tra l’altro, Rossi Doria sottolinea la speciale situazione di fragilità delle bambine e parla di “misoginia” che, spiega, “può assumere forme di violenza aggressiva, dobbiamo essere tutti molto preoccupati per questo e fare una riflessione molto seria. Quando ci sono territori molto fragili, quando c’è povertà e non c’è un indirizzo culturale, dove ci sono poche attività sociali e culturali e non c’è coesione, tutti i ragazzini poveri sono in difficoltà ma le bambine povere sono a maggiore rischio, perché si coniugano elementi di mancata comunità e modelli misogini crudeli”.
L’ex sottosegretario all’Istruzione indica con lucidità l’importanza di una azione strategica e di una alleanza tra diverse agenzie educative. Il tema della povertà educativa, infatti, “chiama in causa tutti; quindi, tutte le forze sociali che vogliono il bene dei nostri figli e delle nostre figlie si devono mettere d’accordo. Ci vuole una comunità educante soprattutto nei quartieri difficili d’Italia. Ci vuole la scuola, la parrocchia, le famiglie e i centri sportivi perché lo sport fa moltissimo. E ci vuole il Terzo settore, quel privato sociale che riesce a fare tanto. La situazione sarebbe, e mi dispiace dirlo, anche peggiore se non avessimo una scuola che prova a fare tanto e un Terzo settore che ogni giorno lavora proprio in quei quartieri, penso a Caivano e a Palermo. Ci sono tante associazioni che lavorano molto bene e nonostante tutto accade questo”.
Un’altra sottolineatura di Marco Rossi Doria vale la pena di essere rilanciata. Servono soldi per agire, certo, ma non è solo questione di fondi che – ricorda – sono anche previsti dal Pnnr. Il problema più importante sembra essere quello di “organizzarsi, avere una strategia nazionale e un’eco politica. Su questi temi non ci può essere destra e sinistra, tutto il Parlamento si deve mobilitare sulla violenza di genere sulle bambine. In un Paese come il nostro, questo va fatto. Ci sono per esempio i soldi del ministero dell’Istruzione, un miliardo e mezzo contro la dispersione scolastica. Finora è stato usato solo mezzo miliardo. Potrebbe andare alle comunità educanti in questi territori, e non solo al Sud”.
Temi in realtà ben noti e dibattuti da tempo, tuttavia capaci di tornare sempre di attualità, come un fiume carsico che emerge periodicamente. E anche questa volta una prima reazione delle Istituzioni c’è stata. Il ministro dell’Istruzione Valditara è stato proprio a Caivano a presentare l’Agenda Sud, nuovo decreto che immagina un piano complessivo per la riduzione dei divari territoriali e negli apprendimenti coinvolgendo oltre 2mila scuole del Mezzogiorno, finanziato con 265,5 milioni di euro. L’obiettivo, ha spiegato il Ministro, è “fare della scuola il fulcro dello sviluppo dei territori, tramite una serie di iniziative, tra le quali l’inserimento di più docenti e, in previsione, il rafforzamento delle sanzioni nei confronti di chi non manda i figli alla scuola dell’obbligo”.
Sono tanti gli interventi previsti. L’auspicio è che davvero, come ha promesso Valditara, ci siano controllo e verifica di quanto si mette in atto, per garantirne l’efficacia.

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Fonte: Sir