Il set perfetto? Una cucina e un hotel davvero speciali

Le vicende del ristorante Tacabanda e dell’Albergo Etico di Asti, dove i giovani con sindrome di Down imparano un mestiere, nel documentario “Le ricette dello chef Antonio per la rivoluzione” di Trevor Graham. Il 26 marzo a La Spezia e il 5 aprile a Roma

Il set perfetto? Una cucina e un hotel davvero speciali

Un documentario che altro non è che il dietro le quinte di una cucina, quella del ristorante Tacabanda, e di un hotel, l’Albergo Etico di Asti, dove ragazzi e ragazze con disabilità, e in particolare con la sindrome di Down, imparano un mestiere e iniziano a prendere posto al tavolo della vita. Sono loro i protagonisti di “Le ricette dello chef Antonio per la rivoluzione” di Trevor Graham, un docufilm co-prodotto e distribuito dalla casa torinese La Sarraz insieme alle società australiane Yarra Bank Films e Black Sheep Films, avvalendosi anche del sostegno del Piemonte Doc Film Fund.

Una deliziosa e piacevole storia con antipasto, portata principale e dessert. Antonio De Benedetto è uno chef con un’ambiziosa missione: cambiare il mondo attraverso il cibo, una delle cose in cui noi italiani siamo maestri. Per farlo, ha dato vita a un ristorante e un hotel nei quali lo staff è composto in larga parte da giovani uomini e donne con disabilità che arrivano da tutta Italia per formarsi e trovare un lavoro. Ecco allora che vediamo lo staff, che alla fine diventa come una grande famiglia, accogliere i clienti alla reception, pulire le camere, rifare i letti, portare i piatti in tavola oppure tutto indaffarato tra pentole e fornelli.

«Ho sentito parlare per la prima volta dell’Albergo Etico da una mia amica di Sydney che ha una figlia con la sindrome di Down. Questa mia amica è particolarmente coinvolta nei diritti per la difesa di persone con disabilità intellettive ed è rimasta sbalordita da quello che ha visto accadere ad Asti. Non aveva mai visto una cosa del genere né in Australia né nel resto del mondo. Così ho deciso. Per più di due anni ho sviluppato questa storia e con alcune persone ho stretto un’amicizia speciale, si sono fidate di me e mi hanno permesso di riprendere la loro vita. Volevano essere raccontate», ha sottolineato il regista austrialiano.

Il risultato è un documentario di un’ora e mezza allegro e divertente come lo sono i suoi protagonisti. Uscito il 21 marzo, in occasione della Giornata mondiale delle persone con sindrome di Down, dopo Torino, Milano e Pisa, le prossime tappe sono il 26 marzo a La Spezia (cinema Il Nuovo) e il 5 aprile al cinema Farnese di Roma. 

Michele Trigari

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)