Inclusione scolastica, la circolare della Sicilia può innescare “una bomba sociale”

I comitati First, Confad e “Siamo handicappati no cretini” chiedono la modifica urgente della circolare n. 17742 sui servizi integrazioni per gli alunni con grave disabilità. Particolarmente critico il passaggio che prevede la certificazione della gravità tramite le Unità di valutazione multidisciplinare. Ma queste, ricordano i comitati, sono ancora inesistenti

Inclusione scolastica, la circolare della Sicilia può innescare “una bomba sociale”

Potrebbe diventare il nuovo incubo per le famiglie dei ragazzi e delle ragazze con disabilità, specialmente laddove questa disabilità sia grave: la circolare n. 17742 del 12 maggio 2021, relativa ai servizi integrativi per gli alunni in condizione di disabilità grave, chiede e prevede, infatti, che questa gravità e quindi la necessità di supporto siano certificati dalle Unità di valutazione multidisciplinare. Il problema è che, come fanno notare le associazioni, queste Unità ancora non esistono.

Per questo, i comitati Confad e “Siamo handicappati no cretini” scrivono all'Ufficio scolastico regionale e agli assessorati al Lavoro e alle Politiche sociali e Famiglia, chiedendo la modifica urgente della circolare, in cui “vi sono dei richiami in parte fuorvianti, rispetto alla normativa nazionale richiamata” e nella quale, “per altro verso, rileviamo l’estrema criticità applicativa della stessa”. In particolare, “alla voce 'Beneficiari' si legge: 'alunni con disabilità di cui al comma 3 della legge 104/92, ad alta intensità di cura certificata o da certificare dall’Uvm (?), così come disposto nel paragrafo 'Supporto dell’ Unità di Valutazione Multidisciplinare', a pagina 10 delle Linee Guida concernenti la definizione delle modalità, anche tenuto conto dell’accertamento di cui all’art. 4 delle legge 104/92, per l’assegnazione delle misure di sostegno di cui all’art. 7 del Dlgs 66/2017 e il modello di Pei, da adottare da parte delle istituzioni scolastiche'. Ora – fanno notare i comitati - dalla testuale lettura del sopra citato capoverso, sembrerebbe che da qualche parte codesto assessorato abbia intravisto una qualche forma di potere di certificazione 'del bisogno dell’alunno/a ad alta intensità di cura' da parte delle sopra citate Uvm”. E qui è il primo problema, visto che “le linee guida a pagina 10 e seguenti si limitano a dire che le Uvm (ove esistano e solo dove è stato redatto il profilo di funzionamento, ad oggi ricordiamo entrambi insesistenti), forniranno il necessario supporto al Glo 'ai fini dell’elaborazione del Pei, partecipando attraverso un suo componente' – osservano i comitati - Null’altro”.

C'è poi un altro aspetto, “ancor più delicato, che rischia di diventare una autentica bomba sociale se non disinnescata subito: è costituito da quelle disposizioni che talune città Metropolitane stanno richiedendo alle famiglie, alla luce dell’applicazione di quella parte della circolare che fa riferimento ai soggetti beneficiari – riferiscono i comitati - Infatti, viene richiesto alle famiglie di entrare in possesso di una certificazione da parte delle Uvm, ancora non esistenti: certificazioni sanitarie attestanti bisogni ad alta e complessa intensità di cura, quale presupposto per il riconoscimento del diritto ai predetti servizi specialistici”.

Secondo le associazioni, “forse non si è riflettuto abbastanza in ordine al fatto che le Uvm non risultano costituite, per la semplice ragione che il decreto attuativo interministeriale previsto dal comma 6, art. 5 dlgs 66/2017, non è stato ancora adottato: pertanto – osservano ancora i comitati - ogni riferimento alle stesse è assolutamente fuorviante. Di conseguenza, per le famiglie risulta impossibile contattare organismi inesistenti nel territorio, immaginiamoci potere ottenere una certificazione, come quella richiesta nella circolare e da alcune città Metropolitane!”

Alla luce di questo, “le scriventi associazioni, onde evitare che l’inizio della scuola si trasformi anche quest’anno in un ennesimo calvario per gli alunni e le famiglie, chiedono che sia convocato con urgenza l’Osservatorio regionale sulla condizione delle persone con disabilità, al fine di disporre una modifica urgente della circolare, che preveda che la certificazione richiesta sia fornita dalle Unità territoriali di Neuropsichiatria infantile, che hanno la presa in carico degli alunni minori di età, che conoscono bene i bisogni del minore e della famiglia ed infine, dato non secondario, compongono da sempre il Glo”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)