La cena più equa. Un progetto di solidarietà che coinvolge in questi giorni quattro classi delle scuole alberghiere

Durante le tre serate saranno raccolte offerte per sostenere progetti di cooperazione allo sviluppo che l’Oew segue in varie parti del mondo.

La cena più equa. Un progetto di solidarietà che coinvolge in questi giorni quattro classi delle scuole alberghiere

I coltelli, con ritmo rapido e preciso, rimbalzano in coro sui taglieri, accompagnando gli assoli delle ciotole in acciaio, che col loro suono cristallino sono pronte a raccogliere battuti e soffritti, mentre il profumo delle verdure di stagione riempie la stanza.

Il ticchettio regolare del piezoelettrico scandisce il tempo e subito il fornello si illumina di blu. Le padelle accompagnano e custodiscono il crepitio dell’olio che frigge, mentre da un grande pentolone salgono paffuti sbuffi di vapore.

Qualche decina di metri più in là, candide tovaglie profumate di bucato e fresche di stiratura disegnano volute nell’aria prima di adagiarsi, leggere, sui tavoli. Poi ecco che arrivano i tovaglioli, con le loro pieghe artistiche, le posate che riflettono la luce della sala e i bicchieri dalle diverse forme, che vanno a comporre moderne architetture dal sapore quotidiano.

Quattro portate, dall’antipasto al dolce, all’insegna della solidarietà e della sostenibilità, nel rispetto del territorio.

È questo il menù della “Cena più equa”, un progetto dell’Oew – organizzazione per un mondo solidale, che coinvolge in questi giorni quattro classi delle scuole alberghiere di Brunico, Bressanone e Merano. Sono circa 80, tra ragazzi e ragazze, che si preparano per diventare dei maestri ai fornelli o in sala, che per settimane si sono preparati a questo appuntamento. A valutare il loro lavoro sarà una giuria di cinque professionisti composta da Stephan Zippl, chef gourmet, Brigitte Gritsch, esperta di Fair Trade e coordinatrice delle Botteghe del Mondo dell’Alto Adige, Ivonne Dauru, alimentarista, Maria Lobis, esperta di Zero-Waste ed Harald Gasser, agricoltore di Barbiano esperto di agricoltura sostenibile. I giurati non terranno presenti solo il sapore e la presentazione dei piatti, ma porranno attenzione soprattutto sulla scelta e la provenienza delle materie prime, sulla qualità della comunicazione tra cucina e addetti al servizio in sala, sulla gioia e l’ispirazione tra i fornelli. “Il cambiamento climatico inizia in cucina”, affermano i membri della giuria. Oltre alla giuria, parteciperanno alla “Cena più equa” anche 40 ospiti.

A rompere il ghiaccio, la sera del 14 febbraio, sono i ragazzi della scuola provinciale alberghiera di Brunico. Il 15 febbraio è la volta dei ragazzi della scuola “Emma Hellensteiner” di Bressanone. Il terzo appuntamento vede infine protagonisti i giovani della scuola alberghiera “Kaiserhof” di Merano.

La “Cena più equa” non è solo un concorso culinario. Nelle quattro settimane di preparazione, i ragazzi hanno potuto approfondire la conoscenza dei prodotti del loro territorio, con una particolare attenzione alla sostenibilità.

Immortalati con i loro strumenti del mestiere sui post che l’Oew ha pubblicato in questi giorni su Fb, i futuri chef sono pronti alla sfida. “Prodotti regionali per il rispetto dell’ambiente: noi ci siamo”, annunciano dalla 2aC della scuola di Brunico. Dalla 3aFS di Bressanone rilanciano: “Eviteremo ingredienti esotici ed eticamente discutibili nel nostro menù e useremo erbe e spezie selvatiche della nostra zona”. E, usando un modo di dire locale, annunciano che impiegheranno le materie prime “vom Putz bis zum Stingl”, vale a dire “da cima a fondo”, senza buttare via nulla. Da Merano, le nuove leve della 4aA si impegnano ad evitare l’ingiustizia sociale: “Tutte le persone coinvolte nella produzione delle materie prime che utilizzeremo devono essere pagate equamente”.

Quale ringraziamento e premio per il loro impegno, gli 80 giovani coinvolti nel progetto avranno la possibilità di partecipare a workshop formativi su alimentazione sostenibile, Zero Waste, agricoltura biologica e biodiversità.

Per prepararsi al meglio alla sfida, i ragazzi di Brunico si sono divisi in quattro gruppi, uno per ciascuna portata ed hanno incentrato ogni piatto su un prodotto locale. Hanno incontrato i produttori, hanno visto i metodi di coltivazione, allevamento e produzione dei loro ingredienti.

Prodotti locali, agricoltura biologica, qualità sono il fil rouge della cena equa e solidale di Brunico. Il menù prevede formaggio grigio su letto di cavolo blu, trota di torrente e salmone delle Dolomiti con patate di San Gallo, cappelletti con burro nocciola e grano saraceno, manzo con rape e fagiolini e, per finire, cioccolato “Belize” e pere pala.

Tutte le ricette messe a punto dai giovani studenti di Brunico, insieme a quelle dei ragazzi di Merano e Bressanone, saranno raccolte in un opuscolo che sarà disponibile sui canali dell’Oew. Ma non solo.

La “Cena più equa” si propone di superare i confini altoatesini e di essere “buona” anche a decine di migliaia di chilometri di distanza. Durante le tre serate, infatti, saranno raccolte offerte per sostenere progetti di cooperazione allo sviluppo che l’Oew segue in varie parti del mondo.

Le donazioni del 14 febbraio verranno destinate al progetto “Fianco a fianco”, che a Chipata, in Zambia, permette a circa 400 bambini orfani o che vivono in famiglie molto povere, di frequentare la scuola presso il “Magazine Christian Mission Academy”. Le offerte fatte nella serata del 15 febbraio serviranno per finanziare il progetto dell’“Oasis of Endless Hope Center”, un orfanotrofio al momento ancora in costruzione a Nairobi (Kenya), che offrirà una casa e la possibilità di imparare un mestiere a 40 ragazzi che oggi vivono per strada. Le offerte delle “Cena più equa” di Merano andranno infine in Bolivia, a sostegno del progetto sociale “Vida y Esperanza”, che aiuta e segue un’ottantina di famiglie e 150 bambini che vivono nel quartiere povero di Champarrancho a Cochamabamba.

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Fonte: Sir