La storia di Gabriella, navigator degli "invisibili" per il mondo del lavoro

Giovedì 18 novembre sarà a Roma con la delegazione lombarda di Uiltemp per partecipare alla manifestazione nazionale, indetta dai sindacati, contro la decisione del Governo Draghi di cancellare l'esperienza dei navigator. “La maggior parte di chi ha il reddito di cittadinanza è difficilmente collocabile. Ha bisogno di essere accompagnato in un percorso di inclusione”

La storia di Gabriella, navigator degli "invisibili" per il mondo del lavoro

“Andrò a Roma a dire che il punto non è solo quante persone sono state collocate, ma anche quante hanno iniziato un percorso personalizzato di accompagnamento”. Gabriella Brescianini è una navigator in provincia di Bergamo. Provincia che ha la fama di essere laboriosa, in cui il lavoro non manca mai. “Ma la maggior parte dei percettori del reddito di cittadinanza sono difficilmente collocabili -racconta-. Sono invisibili per le imprese. C'è chi non sa leggere e scrivere, chi è senza patente e qualifiche, chi ha condizioni famigliari veramente difficili, oppure il sessantenne che non viene neanche preso in considerazione dalle aziende”. Gabriella ne segue circa 600. “Rappresentiamo le istituzioni -sottolinea-. E queste persone mi ringraziano perché, dicono, finalmente qualcuno nelle istituzioni dà loro ascolto, cerca di aiutarle. Purtroppo fanno notizia solo i casi dei disonesti che percepiscono il reddito di cittadinanza senza averne diritto”.

Gabriella Brescianini è una dei navigator della delegazione lombarda di Uiltemp che, giovedì 18 novembre, parteciperà alla manifestazione indetta a Roma da Felsa Cisl, Nidil Cgil e Uiltemp contro la decisione del Governo Draghi di porre fine all'esperienza dei navigator. Salvo ripensamenti di Governo e Parlamento, ai 2400 navigator distribuiti in tutta Italia non verrà rinnovato il contratto di collaborazione con Anpal, grazie al quale hanno potuto finora svolgere il loro compito. E molti di loro rimarranno disoccupati (gli altri nel frattempo hanno vinto i bandi per essere assunti nei Centri per l'impiego).

“Ho iniziato nell'ottobre del 2019 -racconta Gabriella Brescianini-. In due anni ho visto storie di donne e uomini in grave difficoltà. Come la famiglia marocchina con quattro figli piccoli: quando finalmente il padre ha trovato un impiego a tempo indeterminato è morto in un banale incidente in piscina. Ed era andato in piscina con i figli proprio per festeggiare l'assunzione! La moglie è rimasta quindi vedova con quattro bambini piccoli. Non si è persa d'animo e, grazie all'intervento della Caritas, ha potuto seguire un corso di formazione per Operatori socio sanitari (Oss). Ora sta facendo il tirocinio e, se tutto andrà bene, verrà assunta in una Rsa”. Un giorno Gabriella si è invece trovata di fronte un uomo di oltre 60 anni, che per tutta la vita aveva lavorato nella stessa azienda. Quando questa azienda ha chiuso, lui è rimasto disoccupato e ovviamente nessuna impresa era interessata al suo profilo. “Ora ha un piccolo impiego di sole sei ore alla settimana e percepisce il reddito di cittadinanza -racconta Gabriella- Quello che mi colpisce di questo signore è che continua a ringraziarmi. Penso che sia dovuto al fatto che ha trovato sia in me che negli assistenti sociali del suo comune qualcuno disposto ad ascoltarlo, non si sente abbandonato”.

Gabriella ha decine di storie da raccontare, di “invisibili” al mondo del lavoro che hanno bisogno di chi li accompagni in un percorso di inclusione. “Ho lavorato per tanti anni nel settore del tessile di lusso, poi ho deciso di cambiare vita e vorrei continuare a fare la navigator -racconta Gabriella-. I risultati comincio a vederli ora. E si vuole cancellare tutto per questioni politiche?”.

Per i segretari nazionali di Felsa Cisl, Luca Barilà, Nidil Cgil, Silvia Simoncini, e Uiltemp, Gianvincenzo Benito Petrassi, la cancellazione della figura dei navigator è “un grave errore in quanto si tratta di professionisti, selezionati e formati, che hanno reso un enorme contributo all’intero sistema delle politiche attive nazionali, oltre che sulle attività specifiche legate al reddito di cittadinanza. E molte Regioni ne danno testimonianza, anche rispetto al lavoro svolto nei confronti delle aziende per mappare opportunità occupazionali da offrire ai precettori del Reddito di cittadinanza”. Non solo. Secondo i sindacati “alcune regioni senza i navigator probabilmente non riuscirebbero neppure a offrire i livelli essenziali delle prestazioni previste dalla legge, vista l’esiguità del personale”. E pertanto ribadiscono che “questi professionisti debbano diventare ancora più parte dell’intero sistema delle politiche attive e dell’orientamento, anche sulle misure che il Governo sta prevedendo a favore dei percettori di ammortizzatori sociali, perché il sistema pubblico continui a garantire, da protagonista, assistenza ai cittadini”.

“Attraverso i navigator questo Paese ha dimostrato ai lavoratori più fragili la prossimità delle Istituzioni, che questo Paese può essere capace di inclusione -commenta Paola Rinaldi, segretaria organizzativa di UilTemp Lombardia-. Le storie che racconta Gabriella sono le storie di persone che altrimenti sarebbero abbandonati da tutti. Invece hanno trovato un interlocutore istituzionale che li ha aiutati ad avviare un percorso di rinascita”.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)