“Mi chiamo Danilo e questo sono io”: un giovane con fibrosi cistica si racconta sui social

Danilo Martella porta la fibrosi cistica sui social, attraverso il racconto della sua convivenza con una malattia rara invalidante. Per dire che la vita è bella, nonostante tutto

“Mi chiamo Danilo e questo sono io”: un giovane con fibrosi cistica si racconta sui social

“Mi chiamo Danilo e questo sono io”: s’intitola così il il canale YouTube di Danilo Martella un trentenne che affronta la vita con una difficile compagna di viaggio: la fibrosi cistica, una malattia genetica rara che colpisce una persona su ogni 3 mila nati. “Degenerativa e a impatto invalidante su tutti gli organi, è dannosa principalmente per i polmoni e l’intestino, costringendo il paziente a costanti e impegnative cure giornaliere – precisa Danilo –. Tante, infatti, sono le limitazioni, tante sono le precauzioni che chi ne è affetto deve quotidianamente affrontare”. Ma la storia di Danilo non è tutta qui. Danilo ama la vita, la natura e gli altri. Per questo ha deciso di intraprendere un progetto social con l’obiettivo di raccontare la sua vita quotidiana, dando risalto alle sue passioni e a tutto quello che è in grado di fare, nonostante le limitazioni imposte dalla malattia. Apicoltura, lavoro della terra e falegnameria sono solo alcune delle attività che tanto lo fanno stare bene, “anche se – precisa – per poterle portare avanti è necessario scendere a patti con quelli che sono gli impegni della malattia”.

Un progetto social di sensibilizzazione

Alla base del progetto attualmente presente anche su InstagramFacebook, e Tiktok un’idea semplice e chiara: la malattia non deve imprigionare la vita delle persone che ne sono affette e queste non devono farsi assorbire da essa, sprofondando in un oblio di sofferenza e difficoltà. “Anzi – insiste Danilo – bisogna parlarne, mettersi a nudo e far capire al mondo intero che una malattia non è una cosa che è stata scelta e della quale bisogna vergognarsi, è un imprevisto che è capitato nella nostra vita ma che come tutti gli imprevisti va affrontato con la massima dignità e caparbietà possibili”. E allora cos’altro fare se non vivere la propria vita inseguendo i propri sogni? Perché se il percorso con la malattia è complicato, non è certamente meno interessante per questo.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)