Reddito di cittadinanza: “Noi famiglie di disabili trattate come se fossimo ricche”

La testimonianza di Sara Bonanno, mamma caregiver: “Nel calcolare l'importo del Rdc, l'Inps considera l'Irs, ovvero il reddito complessivo annuo, dove transitano anche i supporti per la disabilità, oltre che lo stesso Rdc. Ma sul mio conto, quei soldi restano al massimo 10 minuti: li spendo subito per l'assistenza e le cure”

Reddito di cittadinanza: “Noi famiglie di disabili trattate come se fossimo ricche”

 Sembrano ricchi, ma non lo sono. Anzi, “a volte chiedo all'Oss di prestarmi 200 euro, perché ho paura di andare in rosso. Eppure l'Inps mi considera ricca e mi riconosce, tra reddito di cittadinanza e assegno unico, 270 euro”. Sara Bonanno, mamma e caregiver a tempo pieno di Simone, senza occupazione e vedova, è un esempio tra i più eclatanti della “trappola” in cui oggi stanno cadendo molte famiglie con figli disabili: l'aumento delle pensioni d'invalidità, che doveva essere un aiuto e una buona notizia, sta avendo per tanti un impatto negativo, determinando una riduzione, se non l'azzeramento, del reddito di cittadinanza. Ma Sara, come mamma di una persona “pluriminorata” e quindi beneficiaria di doppia pensione, in questa “trappola” è caduta già da tempo. Ora, però, con l'aumento delle pensioni d'invalidità, il problema che era di pochi diventa di tanti.

Aumenta l'invalidità, diminuisce il Reddito di cittadinanza

La questione era stata denunciata alcuni giorni fa da Fish, che “continua a ricevere segnalazioni da parte di famiglie con disabilità, che non vivono di certo nell’agiatezza finanziaria, le quali riferiscono che a partire dal 27 gennaio si sono viste decurtare o addirittura azzerare dall’Inps il Reddito di cittadinanza in seguito all’aumento delle pensioni di invalidità, stabilito dalla nota Sentenza n. 152, prodotta nel 2020 dalla Corte Costituzionale”. Tale sentenza aveva portato ad un aumento variabile delle pensioni percepite da persone con invalidità civile totale, ciechi civili assoluti e sordi (poco più di 291 euro al mese), fino a un massimo di 368 euro e non per tutti. L'Inps aveva in un primo tempo conteggiato quegli aumenti nell’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente), che aumentando a propria volta avrebbe in pratica vanificato gli aumenti stessi. “Si trattava palesemente di un errore, ammesso subito dopo dall’Inps – rammenta Fish - nel rispondere ad un nostro Interpello urgente”. Ora, però, “si è aperto questo nuovo problema legato al Reddito di cittadinanza – sottolinea Falabella - con gli aumenti delle pensioni di invalidità che vanno a incidere sul reddito familiare. Già nel 2019, del resto, al tempo dell’approvazione della Legge sullo stesso Reddito di cittadinanza, avevamo sottolineato con forza, seppure inascoltati, l’iniquità di conteggiare le pensioni di invalidità nel cumulo del reddito familiare, creando situazioni che allora come oggi danneggiano pesantemente tante famiglie con disabilità. Siamo pronti sin da subito a fare tutto il possibile per rimediare a questa stortura. Non intendiamo infatti stare a guardare questo ennesimo attacco a famiglie costrette a vivere spesso ai limiti dell’indigenza. Dal mondo della politica ci attendiamo ora immediate risposte”.

270 euro tra Rdc e assegno unico. “Ma vivo di prestiti e carità”

Sara Bonanno “scopre le carte” e non esita a mostrare i suoi conti: sulla base del calcolo fatto dall'Inps, mensilmente riceve 270 euro, tra reddito di cittadinanza e assegno unico. “Me ne spetterebbero 1.200, se fossi nella stessa condizione, disoccupata e single, con figlio a carico ma non disabile”. Sì, perché è proprio la disabilità grave di Simone a far “lievitare” il presunto reddito di Sara, che con un Isee di 3.900 euro, riceve però 4.700 euro al mese tra la doppia pensione di Simone (invalidità civile e cecità), assegno per il caregiver, assistenza indiretta e reversibilità mia. E poiché l'importo del reddito di cittadinanza viene calcolato sulla base dell'Irs, ovvero l'indicatore della situazione reddituale, ecco che l'importo di quanto mi spetta viene drasticamente ridotto. Non solo: proprio a causa dell'Irs troppo alto (che comprende, ripeto, anche il reddito di cittadinanza e i vari sussidi per Simone), io non ho potuto chiedere l'assicurazione per gli infortuni domestici gratuita dell'Inail, Peccato – aggiunge – che i soldi che transitano sul mio conto, ci restano meno di un'ora: sono soldi che ricevo per l'assistenza di Simone, li spendo immediatamente e non mi bastano per sostenere tutte le spese: 800 euro solo tra medicine e presidi sanitari, ma con le mascherine ffp2, i tamponi rapidi da fare agli operatori, i camici ed i sovrascarpe questo mese ho speso 1.000 euro, a cui bisogna aggiungere 2.500 – 3 mila euro di assistenza. Dei 4.700 euro che ricevo, insomma, non resta praticamente nulla. Ho così paura di finire in rosso, che ogni tanto chiedo un presti alla Oss, per non rischiare. E' evidente che le persone con disabilità e i loro familiari vengano in questo modo penalizzati: se l'aumento della pensione d'invalidità va ad aumentare il reddito su cui si calcola l'importo del Reddito di cittadinanza, siamo di fronte a una vera trappola. Sono anni che lo denuncio: l'Inps penalizza le famiglie che hanno maggiori spese di cura. Con la storica sentenza sull'Isee, che abbiamo ottenuto con il nostro ricorso collettivo tramite l'avvocato Sorrentino, abbiamo ottenuto che i sussidi per le disabilità facessero reddito. Ma ora ci risiamo: serve un altro ricorso, per far sì che non siano conteggiati neanche ai fini del Reddito di cittadinanza?”.

Chiara Ludovisi

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)