Salute mentale e lavoro: cooperative sociali a confronto

Nove realtà siciliane si confrontano sui progetti che coinvolgono persone con disagio psichico. Sanfilippo (sociologo): "Queste esperienze sono davvero molto significative per i progressi terapeutici". Lo snodo del "budget di salute"

Salute mentale e lavoro: cooperative sociali a confronto

Un primo incontro e confronto online per mettere a fuoco le esperienze  di inserimento lavorativo in cooperative sociali, che operano in Sicilia a favore di persone con problemi di salute mentale. Tramite la rete dell'associazione "Si può fare. Per il lavoro di comunità" sono state individuate alcune esperienze tra le più significative presenti nell'Isola.

“Si può fare. Per il lavoro di Comunità” è  un'associazione regionale alla  quale aderiscono persone fisiche, associazioni di  utenti e familiari, cooperative sociali, associazioni di  promozione sociale e di volontariato. Tra le realtà che si sono raccontate, la cooperativa "Creativamente" di Mazzara del Vallo (Tp) ha parlato degli inserimenti lavorativi in sinergia con il dipartimento di salute mentale pubblico. C'è la cooperativa l'Arcolaio - che produce biscotti  - che oltre a  lavorare con le persone del circuito penale ha anche inserito persone con disagio psichico. La cooperativa Energ-etica di Catania, invece, si sta dedicando alle persone autistiche. Equonomia ha inserito, nel tempo, quattro persone con disagio psichico nelle sue due sedi di Palermo tramite i progetti terapeutici individualizzati portati avanti con fondi della cooperativa. La cooperativa Girasole a Castelbuono ha promosso la raccolta differenziata  con ausilio degli asini.

"Questa è stata un'occasione per fare conoscere le diverse realtà anche tra di loro. Sono cooperative che lavorano bene e con passione sul tema così delicato della salute mentale - sottolinea Enzo Sanfilippo, sociologo nei servizi di salute mentale di Palermo -. La prospettiva è quella di iniziare un  cammino per individuare tutti insieme i punti di snodo per sviluppare ancora di più la cooperazione sociale di questo tipo in Sicilia, che ancora ha numeri molto bassi rispetto a regioni come Friuli Venezia Giulia, Piemonte ed Emilia Romagna. In Sicilia, certamente rispetto al passato, sono stati fatti dei passi avanti ma ancora il lavoro da fare è tanto.  Il budget di salute dedicato potrebbe aprire la possibilità a queste cooperative di fare degli inserimenti lavorativi con fondi del sistema sanitario pubblico. Finora le cooperative si sono avvalse di fondi misti. Si era arrivati a stilare le linee guida per la spesa relativa al budget di salute ma dopo la dimissione dell'assessore Razza tutto si è fermato. Occorrerebbe continuare a promuovere pure i tirocini formativi dentro le cooperative, auspicando che a conclusione di questi, ci possa essere le possibilità di continuare l'occupazione lavorativa".

"Ho avuto la possibilità sia di lavorare che di vivere in un gruppo appartamento - racconta Ignazio inserito nella cooperativa Terra Nostra di Caltagirone come socio-lavoratore -. Tutto questo mi fa sentire utile  agli altri e alla mia vita. Il lavoro in questa cooperativa è anche molto importante perché ci fa stare insieme anche come gruppo solidale. Abbiamo lavorato in campagna ma anche nella ristorazione. Si tratta di una esperienza lavorativa che si inserisce nel mio progetto di vita che ha in questo caso un significativo sbocco sociale. Spero in futuro di andare vivere pure in una casa tutta mia".

"Sicuramente, si è appurato che queste esperienze sono davvero molto significative per i progressi terapeutici sullo stato di salute della persona - continua Enzo Sanfilippo -. Dopo l'inserimento lavorativo, per esempio, alcune di queste persone hanno a poco a poco ridotto il trattamento farmacologico e anche gli eventuali ricoveri. Le realtà preposte ad accogliere queste persone devono avere sempre un'adeguata formazione sul tema in modo da rendere proficua l'esperienza. Essere inseriti dentro una cooperativa sociale significa per la persona - andando oltre la relazione di cura che può esserci dentro una realtà sanitaria - essere accolti nell'ambito di un processo produttivo dell'azienda per cui la persona deve essere nelle condizioni di potere dare il suo contributo. Si tratta di favorire una relazione alla pari che fa crescere autostima, fiducia in se stessi e maggiore dignità. Tra l'altro, le ricadute sociali degli inserimenti lavorativi sono molto positive, oltre che per le persone interessate, anche per i familiari caregiver e per l'intera società. Stiamo parlando di un sistema che potrebbe con il tempo, pensando anche alla creazione di gruppi appartamento o realtà simili, alleggerire di molto le CTA che rimarrebbero dedicate soltanto alle situazioni acute e croniche più gravi. Ci sarebbe anche un notevole risparmio anche in termini di costi se consideriamo che la spesa per gli inserimenti nelle CTA  è notevolmente superiore rispetto alle somme previste per i budget di salute nell'avvio del percorso socio-lavorativo in sinergia con le cooperative sociali".

"Dopo questo primo incontro si pensa, con il supporto dell'associazione Si può fare per un lavoro di comunità - conclude infine Sanfilippo -, di lavorare presto ad un report in cui si presenterà l'impegno quantitativo e qualitativo delle cooperative nell'ambito di queste esperienze lavorative".

Le cooperative sociali che hanno partecipano all'incontro online sono state:∙ Airone di Caltagirone, Creativamente di Mazzara del Vallo, Energ-etica di Catania, Equonomia di Palermo, Girasole di Castelbuono, ∙ L'Arcolaio di Siracusa, ∙ Naturamica di Longi  Rossasera di Alcamo, Solidarietà di  Palermo ∙e Terra Nostra di  Caltagirone.

Serena Termini

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)