Ucraina, Archivio Disarmo: “Guerra di posizione di cui non si vede la fine”

Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo: "Ai tempi della guerra fredda era considerato inaccettabile minacciare di usare l'arma nucleare per coprire le falle del proprio sistema convenzionale. Purtroppo nei rapporti di forza non è detto che l'inaccettabile non possa accadere"

Ucraina, Archivio Disarmo: “Guerra di posizione di cui non si vede la fine”

Quella in Ucraina è una guerra a oltranza? A chiederselo è Archivio Disarmo, che offre un contributo di analisi che sarà pubblicato anche nel numero di febbraio di "Iriad Review".
Archivio Disarmo ricorda come “un anno fa le prime truppe russe entravano in Ucraina e commando aviotrasportati puntavano su Kiev con l'obiettivo di destituire Zelenski. La decisa risposta ucraina ha sventato l'attacco e, con l'imponente appoggio logistico, di intelligence e di armamenti fornito dagli Stati Uniti e dagli altri paesi Nato, è iniziata una guerra di posizione di cui non si vede la fine”. 

“Difficilmente la Russia potrà avere ragione della resistenza degli ucraini, equipaggiati dall'Occidente e motivati a difendersi, ma anche per l'Ucraina sarà difficile sconfiggere sul campo un esercito come quello russo – sottolinea Archivio Disarmo -. Pur con le carenze organizzative, dottrinarie e di addestramento che le caratterizzano, le forze armate russe dispongono di un retroterra sterminato sul piano dei numeri, che il Military Balance pubblicato a Londra quantifica in circa 800.000 militari alle armi e 2 milioni di riservisti. Per non parlare delle 1900 testate nucleari tattiche e di teatro schierate da Mosca, 3/4 delle quali puntate sulle basi militari e sulle città europee”.
Sottolinea Fabrizio Battistelli, presidente di Archivio Disarmo: "Ai tempi della guerra fredda era considerato inaccettabile minacciare di usare l'arma nucleare per coprire le falle del proprio sistema convenzionale. Purtroppo nei rapporti di forza non è detto che l'inaccettabile non possa accadere". 
Apparentemente meno catastrofico ma ugualmente critico, per l’associazione, è il potenziamento degli armamenti convenzionali: “Il salto di qualità nei mezzi corazzati (i Leopard promessi da Germania e altri paesi) e l'eventuale ingresso in grande stile dell'arma aerea (i cacciabombardieri richiesti da Kiev) non potranno che innalzare ulteriormente i gradini dell'escalation. Proprio mentre diventa sempre più urgente aprire un'effettiva trattativa che porti prima a una tregua e poi a una pace che, presto o tardi, non potrà che consistere in una mediazione tra opposti”.

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)