A Sofia l’incontro tra l’Unione europea e i paesi dei Balcani Occidentali

Il Summit del 16 e 17 maggio tra i vertici tra l’Unione europea e quelli dei paesi dei Balcani Occidentali, offre l’occasione per ribadire i legami tra l’Ue e i partner balcanici e per definire una più stretta cooperazione per affrontare le sfide comuni in materia di sicurezza, immigrazione, sviluppo economico e connettività, mentre il tema dell’adesione alla Ue non sembra essere in programma.
A favore dell’adesione europea dei Balcani occidentali è stata sin dall’inizio del processo la Chiesa cattolica che, tramite la Comece, ha dedicato una riflessione speciale in vista proprio del summit di Sofia.

A Sofia l’incontro tra l’Unione europea e i paesi dei Balcani Occidentali

Non si incontrano dal 2003.
Allora era a Salonicco, oggi è a Sofia, in Bulgaria, che si tiene il vertice che riunisce i capi di Stato e di Governo del’Unione europea  con i leader di Albania, Bosnia e Erzegovina, Serbia, Montenegro, ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e Kosovo. 

Il Summit, che si tiene il 16 e 17 maggio, offre l’occasione per ribadire i legami tra l’Ue e i partner balcanici e per definire una più stretta cooperazione per affrontare le sfide comuni in materia di sicurezza, immigrazione, sviluppo economico e connettività.

La connettività sarà il tema centrale dell’incontro, con l’obiettivo di migliorare i collegamenti digitali, i trasporti e il trasporto di energia, tra l’Ue e i Balcani Occidentali e tra i paesi della regione.

Tra gli altri temi in discussione anche l’accordo con l’Iran e la politica commerciale con gli Stati Uniti.

Sembra invece che il tema dell’adesione alla Ue non sarà trattato, anche se alla vigilia dell’incontro il presidente Tajani ha dichiarato: «I paesi dei Balcani Occidentali sono indissolubilmente legati all’Ue dalla geografia, dalla storia e dall’economia. Sono già all’interno delle nostre frontiere e l’Unione non può essere completa senza di loro. Nelle mie missioni nei Balcani ho sottolineato l’importanza di dare a questi paesi una prospettiva europea certa, per la stabilità, la sicurezza e la prosperità di tutta l’area.

Tajani

"Ancorare saldamente il futuro dei Balcani Occidentali a quello dell’Unione è nell’interesse di tutti noi europei. Per questo dobbiamo affermare con chiarezza l’irreversibilità del processo di adesione dei Balcani Occidentali all’Unione europea".

Il processo d’integrazione deve essere sostenuto, anche finanziariamente, con lo sviluppo d’infrastrutture di rete indispensabili all’interconnessione e agli scambi tra questi paesi e l’Ue. A questo scopo, il prossimo bilancio dell’Unione deve prevedere un fondo per stimolare gli investimenti nei Balcani Occidentali».

L'impegno delle Chiese europee

A favore dell’adesione europea dei Balcani occidentali è stata sin dall’inizio del processo la Chiesa cattolica che, tramite la Comece (Commissione degli episcopati della Comunità europea), ha dedicato una riflessione speciale in vista del summit di Sofia.

«L’Europa è più di un’unione economica o geografica — afferma mons. Christo Proykov, esarca apostolico e presidente dei vescovi bulgari – abbiamo bisogno di dialogo e spero che Sofia diventi momento di dialogo e solidarietà per i Paesi Ue e i loro partner balcanici. È molto importante incoraggiare l’incontro tra le persone, le autorità, creare dei contatti personali e delle piattaforme per lo scambio di opinioni. In questo processo le Chiese cattoliche locali possono avere un ruolo chiave perché già hanno degli ottimi contatti tra di loro».

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Parole chiave: Summit Sofia (2), Balcani Occidentali (1), Ue (26)
Fonte: Sir
Comunicato stampa