La protesta di Wikipedia contro la direttiva Ue sul copyright

Solleva molte polemiche e proteste la direttiva sul copyright in discussione al Parlamento europeo. Wikipedia Italia ha oscurato le pagine e chiede agli utenti di coinvolgere gli europarlamentari contro una direttiva che  «mina la libertà della rete a partire dalla creazione di nuovi contenuti» e il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi di Maio ha detto che l'Italia potrebbe non recepire la nuova normativa se non sarà modificata.

La protesta di Wikipedia contro la direttiva Ue sul copyright

Impossibile consultare Wikipedia Italia, l’enciclopedia libera più famosa del mondo, che ha deciso di oscurare le pagine sono in segno di protesta contro la direttiva Ue sul copyright che sarà discussa domani a Strasburgo. L’apertura del sito presenta un appello ai fruitori del servizio a informarsi e quindi coinvolgere gli europarlamentari affinché modifichino la normativa in discussione perché, scrivono su Wikipedia Italia, «tale direttiva limiterà significativamente la libertà di Internet». È solo Wikipedia Italia a non essere accessibile, ma non è una scelta in contrasto con le altre comunità europee spiega all’Agi Maurizio Codogno, portavoce di Wikimedia Italia: «La comunità italiana è storicamente più attenta ai temi della libertà di Internet. Abbiamo deciso di fare da apripista, perché se aspettavamo l’accordo di tutti sarebbe stato troppo tardi per un gesto di protesta». Questo nonostante sia stato introdotto un “emendamento Wikipedia”:

«È vero che siamo un progetto no profit, ma per operare abbiamo una licenza d'uso commerciale, che non è contemplata nel testo emendato. Credo ci siano buone possibilità che l'emendamento fatto per noi non riesca a tutelare nemmeno noi».

«Noi siamo assolutamente favorevoli al copyright, ma se tutela chi crea nuovi contenuti. Questa direttiva fa l'opposto. Mina la libertà della rete a partire dalla creazione di nuovi contenuti. Noi in qualche modo potremmo pure sfangarla e continuare a offrire il nostro servizio, ma altri non ce la faranno. Per questo abbiamo deciso di sfruttare il nostro peso per sensibilizzare l'opinione pubblica e fare in modo che questa cosa senza senso sia bloccata. È una battaglia che conduciamo per tutti» conclude Codogno. 

Enzo Mazza, amministratore delegato di Fimi, la Federazione dell’Industria Musicale Italiana di Confindustria, considera incomprensibile la decisione di Wikipedia Italia perché, ha dichiarato alla stampa, «i servizi che lavorano con obiettivi non commerciali sono già stati esclusi dalla stretta prevista dalla riforma, così come sono stati esclusi tutti quei siti a scopo educativo o scientifico dove si caricano contenuti con l'autorizzazione di chi li ha creati e ne possiede i diritti». 

Scelta incomprensibile anche per l’eurodeputato del Pd Nicola Danti: «Il testo in discussione esclude esplicitamente i servizi che non agiscono per scopi commerciali come le enciclopedie online» e che la direttiva«mira semplicemente a rendere più difficile la illegittima diffusione sulle piattaforme online di materiale protetto dal diritto d’autore».

La direttiva aggiorna alcune norme sulla tutela dei diritti d’autore e due sono gli articoli più controversi: l’articolo 11 che impone una tassa ai colossi del web come Facebook e Google per inserire i link ai siti di notizie e il numero 13 che prevede una verifica preventiva dei contenuti pubblicati online nell’Ue, con l’obiettivo specifico di evitare una diffusione online di materiale protetto da copyright.

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Parole chiave: Copyright (1), direttiva Ue (2), Wikipedia (2)