Tokyo 2020, il rinvio è dietro l’angolo: “Decideremo entro 4 settimane”

Il Cio ammette per la prima volta l’ipotesi di uno slittamento dei Giochi, pur non abbandonando l’idea di mantenere le date attuali. Esclusa l’eventualità di una cancellazione, possibile l’utilizzo della finestra paralimpica. L’Ipc: “Massimo appoggio alle decisioni del Cio”

Tokyo 2020, il rinvio è dietro l’angolo: “Decideremo entro 4 settimane”

La cancellazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020 “non è in agenda”, ma il rinvio è non solo sul campo, ma a questo punto anche quanto mai probabile. Nella giornata di ieri finalmente anche il Comitato Olimpico Internazionale (Cio) ha ammesso che il regolare svolgimento di Olimpiadi e Paralimpiadi non è scontato: in una comunicazione ufficiale il presidente Thomas Bach ha annunciato che il Collegio Esecutivo del Cio ha calendarizzato una serie di confronti dettagliati per la valutazione della situazione, ipotizzando diversi scenari operativi “compreso quello di un rinvio”. Tempi non brevissimi, in ogni caso, per la decisione finale: l’auspicio espresso da Bach è quello di concludere le valutazioni “entro le prossime quattro settimane”.

Insomma, una decisione dovrebbe arrivare non più tardi di metà aprile. Una svolta, nell'aria da giorni e ora finalmente arrivata, che ha trovato immediatamente la sponda del Comitato Paralimpico Internazionale, che con il suo presidente Andrew Parsons dichiara di sostenere “pienamente” la decisione del Cio di esaminare gli scenari potenziali, compreso quello del rinvio. Un particolare di non poco conto perché una delle ipotesi sul campo è quella di far disputare le Olimpiadi proprio nella finestra temporale attualmente prevista per le Paralimpiadi (fine agosto-inizio settembre), facendo slittare i Giochi Paralimpici in pieno ottobre.

La posizione ufficiale del Cio appare ancora timida e cauta rispetto alla situazione, ma è un primo passo, certamente sollecitato anche dalle pressioni di numerosi comitati nazionali, che hanno informalmente fatto presente la richiesta di far slittare i Giochi. Alcuni, come il Canada, si sono anche spinti oltre, annunciando apertamente che la loro squadra non parteciperà ai Giochi previsti dal 24 luglio al 9 agosto.

Tokyo 2020, le alternative sul tavolo

Ufficialmente né il Cio né l’Ipc si soffermano sui dettagli delle ipotesi in campo. Ma la prima scelta resta quella di mantenere fisso l’appuntamento, se le condizioni sanitarie in Giappone e nel resto del mondo lo permetteranno. Quanto ad un rinvio, in questi giorni si è fatta strada l’ipotesi di un posticipo di un paio di mesi, con le Olimpiadi che sarebbero disputate nel mese di ottobre, e le Paralimpiadi a seguire. In realtà, come detto, un’altra alternativa è quella di usare l’attuale finestra paralimpica (dal 25 al 6 settembre) per far disputare i Giochi Olimpici (allargati di qualche giorno), spostando quelli Paralimpici ad ottobre. In ogni caso, si tenterà di tutto per far disputare le competizioni nel corso del 2020. Quanto ad un rinvio all’estate 2021 o, per salvaguardare al meglio i calendari sportivi delle varie federazioni (che non prevedono gare olimpiche in un anno dispari), direttamente al 2022, che dunque a quel punto vedrebbe in un unico anno sia i Giochi invernali sia quelli estivi, si tratta al momento di una pura ipotesi di scuola. Che nessuno si augura, perché avrebbe significato solo se la pandemia impedisse la manifestazione lungo tutto il 2020.  

La comunicazione del Consiglio Esecutivo del Cio

Nello specifico, dunque, dal Collegio Esecutivo del Cio è arrivato il chiarimento che l’analisi dei differenti scenari prevede anzitutto la modifica dei piani operativi attualmente esistenti al fine di giungere regolarmente e in sicurezza alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi il prossimo 24 luglio. Le valutazioni che saranno effettuate nelle prossime settimane serviranno “come base per la migliore decisione nell’interesse degli atleti e di tutti gli altri soggetti coinvolti”. Il Cio ha ricordato i “significativi miglioramenti” della situazione in Giappone – dove l’epidemia da Covid-19 è da mesi contenuta e di fatto sotto controllo – e ha affermato chiaramente che “con alcune restrizioni di sicurezza” si potrebbe tutelare la salute di tutti rispettando il calendario previsto. A preoccupare semmai è il “drammatico aumento dei casi e nuovi focolai di Covid-19 in diversi paesi del mondo e in diversi continenti”: è proprio questo – ha precisato il Cio – ad aver portato il Collegio Esecutivo alla decisione di pianificare i vari scenari possibili. Fra le sfide da affrontare c’è anche quella della difficile gestione del calendario sportivo delle varie discipline, che ha subito numerose cancellazioni in questi mesi. Il confronto del Cio con il Comitato organizzatore di Tokyo 2020 e con le autorità giapponesi si allargherà anche a tutte le federazioni internazionali e a tutti i comitati olimpici nazionali, e sarà chiesta la collaborazione anche degli sponsor e delle emittenti televisive detentrici dei diritti di trasmissione.  Il comunicato del Cio ha sottolineato in termini chiari come una “cancellazione” dei Giochi olimpici di Tokyo 2020 “non risolverebbe alcun problema e non sarebbe di aiuto ad alcuno”: per questo viene chiarito che “la cancellazione non è all’ordine del giorno”.Il presidente Bach ha scritto anche una lettera agli atleti: “Le vite umane – ha scritto - hanno la precedenza su tutto, compreso lo svolgimento dei Giochi. Il nostro principio guida sarà quello di salvaguardare la salute di tutti i soggetti coinvolti e di contribuire a contenere il virus. Vorrei, e tutti stiamo lavorando per questo, che la speranza manifestata da tanti atleti e comitati nazionali, di tutti i cinque continenti, si realizzi: che alla fine di questo tunnel buio che stiamo attraversando insieme ci sia la fiamma olimpica”. 

La posizione del Comitato Paralimpico Internazionale (Ipc)

Dal canto suo Andrew Parsons, presidente dell’Ipc (Comitato paralimpico internazionale) ha affermato di “sostenere pienamente la decisione del Cio di esaminare gli scenari potenziali, compreso il rinvio, relativi ai Giochi olimpici e paralimpici di Tokyo 2020”, rimarcando che “la vita umana è molto più importante di qualsiasi altra cosa e attualmente è fondamentale che tutti, compresi gli atleti, restino a casa per aiutare a prevenire l'ulteriore diffusione di questa orribile malattia che sta colpendo la comunità globale. In relazione ai Giochi, la salute e il benessere di ogni singola persona è la priorità numero uno e, considerando la situazione senza precedenti che attualmente affrontiamo, prendere questa decisione è assolutamente la cosa giusta da fare. Le prossime quattro settimane forniranno tempo per valutare la situazione sanitaria globale, offrendo una finestra per esaminare diversi scenari qualora le date dei Giochi dovessero essere cambiate. Come è facile capire, cambiare le date dei Giochi Olimpici e Paralimpici rappresenta un'enorme sfida logistica e l'Ipc supporterà il Cio in ogni fase del processo".

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Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)