Trapianti. Con 1.680 donatori il 2018 è il secondo miglior anno. In Veneto ridotte le liste d'attesa

Il 2018 è stato il secondo miglior anno di sempre in Italia per la donazione e il trapianto di organi: 1.680 donatori e 3.718 trapianti. «Il Veneto – spiega il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia Zaia – ha contribuito per il 30,87 per cento ai trapianti da donatori viventi (96 su un totale di 311); per il 14,53 per cento a quelli da donatore cadavere (495 su 3.407) e per l’11 per cento dei donatori utilizzati (150 su 1.370)».

Trapianti. Con 1.680 donatori il 2018 è il secondo miglior anno. In Veneto ridotte le liste d'attesa

Il 2018 è stato il secondo miglior anno di sempre in Italia per la donazione e il trapianto di organi: 1.680 donatori e 3.718 trapianti. Il dato conferma la crescita degli ultimi anni e fa registrare un calo delle liste d'attesa per avere un rene o un cuore. E’ quanto emerge dai dati dell'attività del 2018 presentati oggi dal Centro nazionale trapianti (Cnt) e dal ministero della Salute.

Rete azionale Trapianti: i dati nazionali 2018

A vent'anni dalla nascita della Rete Nazionale Trapianti, il 2018 ha visto il numero di donazioni in lieve calo rispetto ai numeri record del 2017. Ci sono stati 1.680 donatori, 80 in meno rispetto all'anno prima, ma il trend 2014-2018 vede una crescita delle donazioni pari al 24,4 per cento. I trapianti effettuati nel 2018 sono stati 3.718, anche in questo caso si tratta del secondo miglior risultato mai registrato e consolida il trend di crescita degli ultimi cinque anni (+20,4 per cento): in particolare sono stati effettuati 2.117 trapianti di rene, 1.245 di fegato, 233 di cuore, 143 di polmone e 41 di pancreas.

La situazione in Veneto

In questo quadro nazionale «Il Sistema Trapianti del Veneto – spiega il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia – ha contribuito con percentuali in doppia cifra, con i Centri di Padova e Verona nella top five. Ne siamo orgogliosi, perché, dietro a un trapianto che salva una vita, deve funzionare una macchina organizzativa e scientifica perfetta, che parte da un’espressione di volontà, passa per la donazione e arriva in una sala operatoria dove un ricevente è in attesa. Siamo riusciti a diminuire anche le liste d’attesa, che è il risultato più bello tra quelli che testimoniano un successo complessivo».

Sommando i trapianti da donatore vivente e quelli da donatore cadavere, il Veneto ha contribuito con 591 trapianti ai 3.718 totali in Italia. Padova detiene anche due record: è il primo in Italia per trapianto di rene da donatore vivente e per trapianto di pancreas da donatore cadavere.

«Significa centinaia di vite salvate – aggiunge Zaia - con un dato che testimonia più di ogni altra cosa  il livello scientifico raggiunto: il 30,87 per cento nazionale dei trapianti da donatore vivente, l’ultima frontiera del settore, la risposta più avanzata di medici e ricercatori ineguagliabili alla sempre forte necessità di reperire organi per vite in grave pericolo, anche se nel 2018 registriamo con gioia una discesa delle liste d’attesa: 1.249 persone contro le 1.295 del 2017».

Centri Trapianto del Veneto: Padova, Verona, Vicenza e Treviso.

Il Centro Trapianti di Padova, nel 2018, ne ha realizzati 353 (63 quelli pediatrici), che salgono a 366 conteggiando i cosiddetti trapianti combinati, dei quali 193 di rene,102 di fegato, 30 di polmone, 30 di cuore e 11 di pancreas.

Nel Centro di Verona sono stati  177 i trapianti realizzati, di cui 114 di rene, 47 di fegato e 16 di cuore.

I Centri di Treviso e Vicenza (solo rene) hanno effettuato rispettivamente 31 e 30 trapianti. Dei 30 di Vicenza, 14 sono stati da donatore vivente.

Molto bene anche l’aspetto dei potenziali donatori, che sono stati 279, contro i 275 dell’anno record 2017, e l’attività di raccolta delle espressioni di volontà, in collaborazione con gli uffici anagrafe dei Comuni che, a fine 2018, aveva raggiunto le 187.000 unità.

I veneti: un popolo di generosi donatori

«Il successo del sistema trapiantologico del Veneto – commenta l'assessore alla Sanità Manuela Lanzarin – ha una grande componente medico-scientifica, ma anche un significativo apporto di carattere sociale legato alla generosità dei donatori e delle loro famiglie e al forte aumento delle dichiarazioni di volontà raccolte attraverso la collaborazione dei Comuni. E’ il Veneto dell’integrazione tra sanitario e sociale nei fatti e non solo nella programmazione».

«A monte – prosegue – c’è un grande lavoro che è stato avviato per la diffusione di una vera e propria cultura della donazione, che sta crescendo nei cittadini veneti, la cui generosità si dimostra anche in questo caso».
In questo ambito, sta funzionando molto bene l’attività di raccolta delle dichiarazioni di volontà, avviata dalla Regione in collaborazione con gli uffici anagrafe dei Comuni.

«Sono già 304 – conclude Lanzarin – le Amministrazioni che hanno avviato questo servizio al momento dell’emissione o del rinnovo della carta d’identità. Questo ci ha permesso di passare da 54.190 dichiarazioni raccolte nel 2017 alle oltre 187.000 del 2018».

Nel 79,1 per cento delle dichiarazioni rilasciate, i veneti si sono espressi a favore della donazione di organi e tessuti.

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Parole chiave: trapianti (3), disabilità (172)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)
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