La povertà educativa nell'emergenza covid. Serve un investimento educativo, non solo tecnologico.

8,5 milioni di alunni rimasti a casa, dalle scuole d’infanzia alle superiori. 12,3% dei ragazzi tra 6 e 17 anni non aveva un pc o un tablet a casa prima della crisi Covid (2018-19). 24 su 28 la posizione dell’Italia in Ue rispetto alle competenze digitali dei giovani. Sono alcuni dati rilevati dall’Osservatorio sulla povertà educativa, curato in collaborazione tra Con i Bambini - impresa sociale e Fondazione Openpolis nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L'ultimo approfondimento riguarda la povertà educativa nell’emergenza Covid: il divario digitale è una dimensione della povertà educativa ma ora, non bisogna pensare solo alla diffusione di pc e tablet, ma anche alle modalità e capacità di fruizione. Insomma, è indispensabile un investimento educativo tecnologico. 

La povertà educativa nell'emergenza covid. Serve un investimento educativo, non solo tecnologico.
L’emergenza coronavirus ha messo a nudo nuove esigenze per il paese, soprattutto per le famiglie con figli. Ma soprattutto ha ribadito (e reso evidenti) necessità che già esistevano. In particolare, quelle legate alla digitalizzazione del paese. Si è misurata tutta la distanza tra chi aveva a disposizione gli strumenti per comunicare, lavorare, studiare, potendo reagire al momento di crisi, e chi no. E il divario digitale è una dimensione della povertà educativa che va infatti a sommarsi agli altri fattori di...