Al grest per rileggere la propria vita... verso Gesù

The Ranch è il titolo della proposta di quest'anno elaborata da Noi associazione per l'estate dei ragazzi nelle parrocchie. Il grest continua ad avere molto seguito e diventa importante puntare sulla formazione degli animatori che seguono in questo periodo i più piccoli.

Al grest per rileggere la propria vita... verso Gesù

«Quasi tutte le realtà parrocchiali – spiega il segretario di Noi Padova Davide Polito – ospitano un grest nei mesi estivi. Molte lo vivono all’interno della propria comunità, altre, invece, vuoi per le unità pastorali vuoi per i numeri ridotti, si uniscono alle parrocchie vicine».

Non si rinuncia mai al grest: «C’è una forte tradizione, ma altrettanto forte è la richiesta da parte delle famiglie». Gli animatori, molto spesso, sono giovanissimi: «A condurre i grest, spesso, sono ragazzi di terza e quarta superiore: gli animatori di quinta hanno la maturità, gli universitari spesso hanno esami. Accanto a loro ci sono però pure responsabili più grandi, animatori di altre esperienze associative (come Ac o Agesci), che contribuiscono con la loro esperienza. Sui più piccoli, ovviamente, è importante investire: per questo, si lavora molto per la formazione. In alcune zone della diocesi  è a livello parrocchiale o vicariale, mentre a Padova è consolidata l’esperienza di “Grest up!”, una scuola di formazione cittadina per gli animatori dei grest».

Polito osserva: «Il grest è sì un momento di spensieratezza al termine delle fatiche scolastiche, ma non può ridursi a puro “baby parking”, con annesso torneo di palla avvelenata o di pallavolo». Non c’è insomma grest senza contenuto: «C’è assoluta libertà sulla scelta del tema, delle metodologie e del sussidio da seguire.

Quello proposto quest’anno da Noi associazione è The Ranch, che si focalizza sulla parabola del Padre misericordioso, tratta con la storia, i giochi e il suo percorso i temi dell’allontanamento, del rimorso, degli affetti ma soprattutto quello del perdono. Al di là del tema scelto, però, è fondamentale che i grest non rinuncino a offrire con questa esperienza anche dei contenuti: non farlo sarebbe un’occasione sprecata. Solamente una volta all’anno abbiamo la possibilità di avere con noi i ragazzi per un periodo così continuativo: certo, i cammini annuali sono molto più estesi, ma l’intensità del grest, la possibilità di agire nell’immediato, attività dopo attività, è davvero unica».

Quest’anno non verrà replicato il “Grest raduno” regionale: «Padova partecipava poco: il raduno, infatti, si teneva nel mese di luglio, mentre da noi i grest si tengono quasi sempre a ridosso della chiusura delle scuole. Vicenza, già nel 2015, farà un raduno dei grest a livello diocesano, sarebbe bello ipotizzare qualcosa di simile anche a Padova il prossimo anno per il periodo di giugno. Se i circoli avessero delle idee da proporci, saremmo ben lieti di iniziare a ragionarci insieme».

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