Spose di Cristo a servizio della chiesa

Doppia consacrazione sabato 9 nella chiesa del Corpus Domini. Maria Teresa Strazzabosco e Maria Bisceglia saranno le prime due consacrate dell’Ordo virginum nella diocesi di Padova.

Spose di Cristo a servizio della chiesa

Si chiamano Maria Teresa Strazzabosco e Maria Bisceglia: la prima appartiene alla comunità parrocchiale di Asiago, la seconda a quella di Caselle di Selvazzano e saranno le prime due consacrate dell’Ordo virginum nella diocesi di Padova.
O meglio con loro prende il via ufficialmente nella nostra chiesa l’Ordo virginum, che in Italia conta circa 700 appartenenti in 124 diocesi.
Sabato 9 settembre, infatti, alle 16.30 nella chiesa del Corpus Domini in via Santa Lucia a Padova (la chiesa riaperta lo scorso giugno all’adorazione perpetua in città), verranno consacrate dal vescovo Claudio Cipolla.

Con loro per la prima volta la chiesa di Padova apre all’Ordo virginum (ordine delle vergini), speciale forma di consacrazione prevista anche dal Codice di diritto canonico al numero 604, dove si recita: «A queste forme di vita consacrata (il riferimento è ai canoni precedenti in cui si illustrano le norme relative agli istituti di vita consacrata, ndr) è assimilato l’ordine delle vergini, le quali, emettendo il santo proposito di seguire Cristo più da vicino, dal vescovo diocesano sono consacrate a Dio secondo il rito liturgico approvato e, unite in mistiche nozze a Cristo Figlio di Dio, si dedicano al servizio della chiesa».

Le consacrate all’Ordo virginum esprimono nelle mani del vescovo la scelta di vivere per tutta la vita la verginità «per il regno dei cieli» in un contesto quotidiano di vita.
Una vocazione alla verginità, perché l’unico sposo, con cui si realizza un legame indissolubile, è Cristo Gesù.

Le appartenenti all’Ordo virginum non hanno segni distintivi e non rispondono a un ordine religioso, non hanno un superiore, non sono tenute alla vita comunitaria o a seguire particolari regole di vita. Una vita normale, praticamente, in cui ci si mantiene con il proprio lavoro, ma che testimonia una vocazione individuale a un legame profondo, intimo, esclusivo con Gesù.

L’unica figura di riferimento è il vescovo diocesano, con cui ciascuna vergine consacrata discerne il proprio cammino
Il vescovo poi può scegliere di nominare un sacerdote ad accompagnare più da vicino il cammino delle singole persone.
Maria Teresa Strazzabosco (78 anni) e Maria Bisceglia (73 anni) – per entrambe una vita dedicata all’insegnamento e a moltissime attività formative, educative, caritative e di servizio alla chiesa – coltivano nel cuore questo desiderio di consacrazione da molti anni e ora potranno vedersi consacrate come spose di Cristo secondo il rito dell’Ordo virginum che prevede la presentazione delle vergini al vescovo che le interpellerà sul loro “proposito della santa verginità al servizio del Signore e della chiesa”.

Due i segni del rito di consacrazione: l’anello che segna le nozze mistiche con Cristo e il libro della Liturgia delle ore, segno della preghiera perenne.
Accanto alle prime due consacrate dell’Ordo virginum in diocesi di Padova altre sei donne (tra i 30 e i 60 anni) hanno intrapreso un cammino di formazione verso la consacrazione.

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