Giubileo della Misericordia

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La teologa Stella Morra riflette a partire dalla Lettera apostolica di papa Francesco Misericordia et misera su cosa attende la Chiesa concluso il Giubileo. «Occorre ristabilire prassi penitenziali cioè luoghi, persone, sensibilità, linguaggi in grado di assumere il negativo delle persone, di accompagnarlo e di far fare esperienza di benedizione».

Nel cuore della città del Santo, al termine del Giubileo, rimane aperta la porta della Carità, un segno concreto di attenzione e vicinanza a chi soffre. Ma la diocesi, in questo anno santo, ha anche scoperto la parrocchia del carcere, grazie alla porta santa del Due Palazzi, e Leopoldo Mandic, piccolo frate ma gigante della Misericordia.
Ripercorri l'intero cammino dell'Anno santo nel nostro speciale dedicato al Giubileo della Misericordia.

L'attenzione alle molte povertà, anche intellettuale ed esistenziale, e alla sorte del pianeta. Secondo Duccio Demetrio, già professore ordinario di filosofia dell'educazione all'università Bicocca di Milano, il giubileo, assieme alla Laudato si', ha riacceso l'attenzione sul motivo della misericordia, ricordando a trutti gli uomini la missione che li accomuna.

Nella Lettera apostolica che chiude il Giubileo, Misericordia et misera, papa Francesco afferma che "la misericordia non può essere una parentesi nella vita della Chiesa" e auspica una "conversione pastorale" che metta al centro i poveri e l'ascolto della gente. Tra le novità del documento, la facoltà per tutti i sacerdoti, "in forza del loro ministero", di concedere l'assoluzione dal "procurato peccato di aborto"; l'estensione dell'assoluzione dai peccati anche ai lefevbriani "fino a nuove disposizioni"; la proroga del servizio dei "Missionari della misericordia"; la proposta di dedicare una domenica alla promozione della Bibbia nelle diocesi e di istituire una Giornata mondiale dei poveri.

A chiusura dell'anno giubilare, regaliamo ai nostri lettori il secondo speciale "Testimoni di misericordia" che è realizzato in sinergia con La Voce dei Berici e che è possibile scaricare gratuitamente in pdf. Il focus di questa seconda pubblicazione sono le opere spirituali che, come spiegano i due direttori Guglielmo Frezza e Lauro Paoletto, costringono a un continuo esame di coscienza per soddisfare le esigenze profonde e meno visibili dell'animo umano.

L'invito è stato sentito ed esplicito. Tra i 1.800 migranti presenti oggi nei due hub di San Siro e Conetta, la rappresentanza cattolica è sensibile, per questo gli organizzatori della celebrazione che segna la conclusione del giubileo nel santuario della Madonna della Misericordia hanno voluto i giovani africani presenti. Un pullman accompagnerà al santuario ci vorrà esserci. A presiedere ci sarà don Giovanni Brusegan, delegato vescovile per l'ecumenismo, mentre il parroco di Agna ed ex fidei donum in Kenya, don Raffaele Coccato, tradurrà per i richiedenti asilo.

Con una semplicissima cerimonia alle 10 di sabato 19 novembre, il vescovo Claudio Cipolla chiuderà la porta della misericordia, la più originale delle cinque porte padovane legate all'anno santo, che aveva lui stresso aperto lo scorso 27 dicembre. esaudito quindi il desiderio della parrocchia del carcere di sentirsi sempre più integrata nella chiesa locale. In duemila fedeli provenienti da svariate parrocchie della diocesi hanno attraversato l'uso della cappella del Due Palazzi, e anche domenica 20 arriveranno pullman da Boara Pisani e Lugo di Vicenza.

L'ultima udienza prima della chiusura del Giubileo, pronunciata da Papa Francesco davanti a 22mila persone, è dedicata a "un'opera di misericordia che tutti conosciamo molto bene, ma che forse non mettiamo in pratica come dovremmo: sopportare pazientemente le persone moleste".
Domenica 20 novembre, in allegato alla Difesa, non perdere il secondo inserto giubilare dedicato proprio alle Opere di misericordia spirituali.

Domenica 13 si chiude al Santo la porta della misericordia, virtù, quest’ultima, che in basilica è sempre stata e sarà di casa. L’itinerario giubilare messo a punto per quest’anno straordinario è stato percorso e apprezzato da circa un milione e mezzo di fedeli.