Giubileo della Misericordia

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Il vescovo Claudio in occasione dell’incontro congiunto degli organismi di comunione ha indicato quali saranno le Porte della Misericordia e i principali appuntamenti del Giubileo per la Chiesa di Padova. Ha inoltre invitato le comunità a vivere un Triduo della riconciliazione prima del pellegrinaggio giubilare. Domenica 13 dicembre, alle 16, la celebrazione che inaugura il Giubileo delle chiese locali e l’apertura della porta della misericordia della Basilica Cattedrale.

Dal 25 al 30 novembre l’undicesimo viaggio internazionale di Bergoglio. Tre i Paesi che attraverserà: Kenya, Uganda e Repubblica Centrafricana. Confermata l’apertura della Porta Santa del Giubileo della Misericordia a Bangui, salvo ripensamenti dell’ultima ora. Il Papa entrerà in uno “slum” di Nairobi e visiterà un campo profughi. Il 30 novembre varcherà la soglia di una moschea per invocare la pace con i leader musulmani.

Il 20 dicembre, nella piccola parrocchia della Sacra Famiglia, a Gaza, il patriarca latino di Gerusalemme aprirà il Giubileo della Misericordia. A varcarla saranno poco meno di 200 fedeli chiamati a testimoniare, con la vita, il perdono e la misericordia a un popolo asfissiato dal blocco israeliano e devastato da tre guerre negli ultimi nove anni. Nonostante la persecuzione, dichiara il parroco padre Mario da Silva, “dobbiamo restare fedeli, perdonare ed essere misericordiosi”.

Il 13 dicembre nella città martire siriana, sotto assedio dal 2012, verrà aperta la Porta Santa nella parrocchia di san Francesco, colpita e danneggiata il 25 ottobre da un lancio di granate. Poteva essere una strage se l’ordigno fosse esploso all’interno invece che all’esterno. Nonostante ciò saranno centinaia i fedeli che l’attraverseranno. Il vicario apostolico di Aleppo, il francescano Georges Abou Khazen: “vinceremo questa guerra con la preghiera, la solidarietà tra di noi e con la misericordia”

Franco Coppola, nunzio apostolico nella Repubblica Centrafricana e in Ciad: "È una notizia che ha colto tutti di sorpresa. Non s'era mai sentito che un Giubileo mondiale cominciasse fuori da Roma, ma, per usare una bella immagine tante volte ripresa da Papa Francesco, egli – e tutta la Chiesa con lui – vuole piantare un ospedale da campo accanto alle parti in conflitto. La Chiesa non può disarmarle, ma può curare le ferite, può disarmare i cuori...".

A Campodarsego l’anno della misericordia è iniziato in anticipo. Precisamente il 27 agosto, quando le porte della canonica si sono aperte per accogliere Enrico. 54 anni, detenuto da dieci al Due Palazzi di Padova, in gravi condizioni di salute. Durante l’estate si è evidenziata la necessità di cure urgenti, ma anche – e soprattutto – di un contesto accogliente, che potesse «combattere con lui per la guarigione». 

Mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, illustra tutte le tappe dell'imminente Giubileo della Misericordia. Cosa dovranno fare i pellegrini e come verranno assistiti, a partire da Castel Sant'Angelo. Il ruolo centrale affidato dal papa alle diocesi. Le udienze speciali e la sorpresa dell’incontro riservato agli adolescenti.

Interpellati don Gino Rigoldi (carcere minorile Beccaria a Milano e fondatore di Comunità nuova), padre Vittorio Trani (cappellano di Regina Coeli), don Sandro Spriano (cappellano di Rebibbia). In tutti la consapevolezza del rapporto speciale di papa Francesco con i detenuti. La disponibilità ad assecondare processi di conversione personale. Giusta e inevitabile prudenza sul tema dell'amnistia.
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Papa Francesco vuole che in questo Anno Santo la Misericordia del Signore non aspetti i peccatori nelle grandi basiliche, ma vada a cercarli nelle loro case, nei luoghi della loro sofferenza, nelle carceri in cui scontano la pena. Nel suo allargare i confini della Misericordia non dimentica chi ha vissuto il dramma dell'aborto e i defunti. E poi include nel cammino i sacerdoti della Fraternità San Pio X.

Dal papa arrivano precise indicazioni spirituali e pastorali in vista del Giubileo per ottenere "l’indulgenza plenaria piena". Grandi novità per i carcerati come per la remissione del peccato di aborto affidata a tutti i sacerdoti. Per tutti i fedeli l’impegno ad un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa, "unito al Sacramento della Riconciliazione e alla celebrazione della santa Eucaristia con una riflessione sulla misericordia".