Eccola la medaglia d’oro: Federico Morlacchi vince i 200 misti

L’azzurro, dopo tre bronzi a Londra e un argento due giorni fa a Rio, arriva finalmente sul gradino più alto del podio: è il primo oro per lui e anche per la spedizione italiana alla Paralimpiade brasiliana. «È il sogno di una vita che si realizza».

Eccola la medaglia d’oro: Federico Morlacchi vince i 200 misti

Arriva la prima medaglia d’oro per l’Italia alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro: la vince un grande Federico Morlacchi nei 200 metri misti di categoria S9, L’azzurro, già campione del mondo, si conferma il più veloce al mondo nella gara che mette insieme tutti e quattro gli stili del nuoto. L’azzurro, che su questa distanza aveva vinto il bronzo a Londra quattro anni fa, conclude la sua gara con il tempo di 2:16:72, precedendo l'ungherese Tamas Sors e l'australiano Timothy Disken.

Parte bene Morlacchi che mette a segno una buona frazione di delfino contenendo il ritardo dallo specialista Sors. Nella frazione a dorso, quella per lui più complicato, riesce a tenere virando in terza posizione. E' la rana la frazione nella quale ha maggiormente lavorato in questi ultimi due anni e i risultati si vedono: Morlacchi vira in prima posizione con 58 centesimi di vantaggio su Sors da conservare in una lunga frazione a stile libero. Morlacchi non solo tiene, ma tiene bene, e tocca per primo.

«Ora posso morire felice – scherza Morlacchi dopo la gara – È il sogno di una vita che si realizza, un oro che è il coronamento di tutte le fatiche. La gara è stata una faticaccia mostruosa, una delle gare più incredibili della mia vita. Ho sofferto moltissimo l'ultima frazione a stile libero: all'ultima virata li ho visto dietro e mi sono detto "dai che forse ce la faccio", poi durante la vasca li vedevo che arrivavano e mi sono detto "forse non ce la faccio"... In realtà mi sono divertito come non mai». Quella di Morlacchi è la medaglia numero 500 conquistata dall'Italia nella storia dei Giochi Paralimpici.

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)
Fonte: Redattore sociale (www.redattoresociale.it)